La maggior parte delle persone pensa che curare un blog sia piรน o meno lโequivalente di scrivere un diario segreto, quelli con il lucchettino dorato che si riusciva ad aprire facendo semplicemente un poโ di pressione.
E per molto tempo lโho creduto anche io.
Quando ero ancora una bambinetta avevo anche io un diario segreto. Ci scrivevo dentro i miei segreti, i miei pensieri, il nome dei miei fidanzati immaginari.
Ricordo che allโepoca mi innamoravo di qualsiasi viso angelico con il caschetto biondo. Non so come sia finita in etร adulta a invaghirmi di motociclisti barbuti metallari che scolano litri di birra. Davvero, non so spiegarmelo.
Tenere un diario mi aiutava a riordinare i pensieri e a non dimenticare gli attimi che avevo vissuto.
Sono sempre stata terrorizzata da questo. Dimenticare. Svanire. Perdersi nellโoblio.
Per me significano morte.
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La nascita per la passione della scrittura

La mia passione per la scrittura รจ aumentata di giorno in giorno, nel corso degli anni.
Una volta, da ragazzina, ho anche vinto un concorso letterario indetto tra le scuole superiori della mia cittร . Questo mi convinse a voler intraprendere una carriera da scrittrice.
Sognavo il mio libro lร , sulla mensola della libreria, proprio in mezzo tra Pirandello ed Eco. Una libreria un poโ strana forse, dove non si capisce bene secondo quale ordine catalogano le opere. Ma si tratta di un mio sogno, no? E nei sogni si sa, tutto รจ lecito.
Continuai a scrivere, racconti e prose e poesie, per concorsi letterari vari. Passavo ore a cercare concorsi, date, titoli, indirizzi. E ho scritto centinaia di racconti, alcuni veramente lodevoli, altri che non erano poi questo granchรฉ.
Centinaia di piccole opere inedite rimase chiuse in un cassetto, senza mai aver visto la luce, senza mai aver avuto una possibilitร di liberarsi, di mostrarsi al mondo.
Non avevo fatto i conti con la paura del fallimento, con lโansia da prestazione. Giร li vedevo, i giudici del concorso, pronti a ridere della mia narrativa. Mi sentivo nuda, di fronte a una platea di occhi critici, pronti a criticarmi, a schernirmi, a ridicolizzarmi.
E cosรฌ abbandonai il sogno di divenire una scrittrice. Ma non ho mai dimenticato questo sogno adolescenziale, tanto da chiamare mia figlia Emily, come la Brontรซ.
Una donna che corre con i lupi
Fu quando lessi Donne che corrono con i lupi che capii di avere di fronte a me due strade.
Potevo decidere di rimanere quella che ero, la ragazza bloccata dalla paura della paura, oppure prendere in mano il timone della mia vita e smettere di lasciarmi trascinare dalla corrente.
Optai per la seconda strada ed รจ stata dura. Accidenti se รจ stata dura.
Inizialmente non sapevo da che parte iniziare. Poi, un poโ per caso, scrissi su un post-it la frase Fake it โtil you make it e lโappesi sullo specchio del bagno, lโunico posto prima della caffettiera che ero sicura avrei guardato ogni mattina appena sveglia.
A quel foglietto ne seguirono altri. Tanti altri.
New day, new life
Quando un uomo ha posto un limite a quanto farร ,
ha posto un limite a quanto puรฒ fare
Il successo รจ un viaggio, non una meta
Cominciai a leggere le mie frasi ogni giorno, poi piรน volte nel corso del giorno, e piano piano cominciai a crederci.
Il secondo passo, quello piรน difficile, fu quello di mettere in pratica quelle frasi. Questo significa infatti cominciare a credere in se stessi, nelle proprie capacitร , nelle proprie potenzialitร .
Il terzo passo fu di trasformarmi in quelle stesse frasi.
Senza accorgermene mi stavo trasformando in una Donna capace di correre con i lupi.
La libertร di svegliarmi all’ora che voglio
Se cโรจ una cosa che ho sempre odiato del lavoro รจ il fatto di dover iniziare la mattina presto.
Tendenzialmente sono una persona notturna. La mia mente comincia a essere davvero attiva nel tardo pomeriggio e il massimo dellโispirazione giunge sempre di notte.
Questo รจ un problema, nel mondo civile e socialmente accettato. Un grosso problema.
Quando lavoravo come dipendente non sono mai riuscita ad essere puntuale. Faccio fatica a svegliarmi, la veritร รจ questa.
La mia mente segue ritmi diversi dai miei occhi.
Sognavo un lavoro dove potevo entrare a lavoro alle 5 del pomeriggio e lavorare fino a tardi. Per questo ho lavorato come cameriera per moltissimi anni. E se devo essere onesta, era un lavoro che a me piaceva davvero molto.
Lavorare per rendere le persone felici e appagate. Servirle senza essere loro serva. Intessere relazioni sociali. Regalare un sorriso a chi non se lo aspetta. Cosa cโรจ di piรน soddisfacente?
La crisi sociale e lavorativa ha cominciato poi ad avanzare, i ristoranti hanno cominciato a svuotarsi e pure il mio lavoro cominciava ad essere meno necessario. Fino al licenziamento.
Ho ricominciato a cercare lavoro, senza perdermi dโanimo. Nella mia cittร non sono riuscita a trovare niente. Ho quindi cominciato a cercare lavoro in altre cittร .
Perugia. Parma. Milano. Bolzano. Genova. Costa Azzurra. E poi la Germania.
E ho scoperto che viaggiare era ancora piรน soddisfacente di qualsiasi attivitร avessi mai svolto.
Capii di aver bisogno di una pausa. Volevo mettere in ordine le mie idee. Stare da sola con me stessa e rimettermi in contatto con quella persona che ero diventata e che non mi ero accorta di non conoscere poi cosรฌ bene.
Presi uno zaino. Lo riempii. Uscii dalla porta di casa senza nemmeno un piano.
Quello fu il primo di decine e decine di viaggi in solitaria.
Wanderlust

La Wanderlust รจ un termine tedesco formato da due parole: wander ossia girovagare, e Lust, che significa voglia, desiderio. La Wanderlust รจ quindi un desiderio inspiegabile e inarrestabile di viaggiare.
Ma questa definizione non spiega davvero cosa sia la Wanderlust. La Wanderlust รจ piรน di un desiderio, รจ piรน di una semplice voglia.
La Wanderlust รจ una passione travolgente, un istinto incontrollabile, un impulso primordiale insito dentro chi ne affetto.
La Wanderlust, per quelli che come me โne soffronoโ, รจ pura energia vitale. Quellโenergia che ti fa svegliare la mattina (sรฌ, ho detto davvero โmattinaโ!) e che ti fa desiderare di partire. Perchรฉ per chi come me รจ affetto dalla Wanderlust, lโimportante non รจ la meta ma il viaggiare fine a sรฉ stesso.
Quando si decide di viaggiare da soli, sia che la meta sia ben definita sia che si parta allโavventura, la parola dโordine รจ quasi sempre: incertezza.
Questo perchรฉ non sai quello che vedrai, chi incontrerai, quali emozioni proverai, cosa si distenderร sul tuo cammino. La cosa bella del viaggiare fine a sรฉ stesso รจ perรฒ proprio questo: lโincertezza.
Ed รจ proprio dallโincertezza che nasce la curiositร , la voglia, il desiderio ardente di spingersi piรน in lร , di scoprire cosa ci sia oltre la linea dellโorizzonte.
E lโorizzonte non รจ poi cosรฌ lontano. Una volta che lo avrai raggiunto, troverai un nuovo orizzonte verso il quale spingerti. E poi un altro. E un altro ancora.
Cosโรจ quindi la Wanderlust?
La Wanderlust รจ il desiderio di toccare la linea dellโorizzonte fino a fondersi con quella stessa linea.
Il desiderio di spingersi sempre piรน in lร ha fatto sรฌ che durante i miei viaggi io non sapessi mai con esattezza dove fossi diretta. La meta non รจ mai stato un obiettivo proprio perchรฉ spesso non sapevo quale meta avessi davanti.
A volte la direzione da seguire mi era data da una farfalla, cosรฌ leggera e aggraziata nel suo volo che mi veniva la voglia di inseguirla. Talvolta ciรฒ che mi attirava in una determinata direzione era una chiesetta arroccata in lontananza o un sentiero di paese o ancora il profumo del mare.
Una volta, il mio peregrinare mi ha portato in Germania dove ho poi vissuto per molti anni.
La scoperta del web
Scrivere. Intessere rapporti sociali. Viaggiare.
Che bello se nella vita avessi potuto non fare altro!
ร stato quasi per caso che mi sono avvicinata al web. Ancora non avevo capito che le mie tre passioni potevano convivere senza problemi.
Non so quanti blog avessi giร aperto, in realtร .
Li avevo aperti un poโ cosรฌ, per caso, un poโ come i diari segreti che avevo da ragazzina. In uno raccoglievo nuovi racconti. In un altro frasi che mi venivano in mente allโimprovviso. In un altro scrivevo i miei sogni. In un altro collezionavo le piรน belle foto che trovavo in rete.
Blog che, come i miei diari, finivano in un qualche cassetto del web per perdersi nell’oblio.
Lโultimo blog che aprii fu relativo al mio trasferimento in Germania. Cominciai a scrivere in modo piรน costante rispetto al passato e a riportare le mie esperienze e le nuove informazioni che scoprivo.
Con mia profonda sorpresa, il blog รจ esploso in pochissimo tempo. Sempre un maggior numero di visitatori, sempre un maggior numero di complimenti, di richieste, di domande.
Le persone avevano cominciato prima a interessarsi a ciรฒ che scrivevo, poi a interessarsi su chi fossi io.
Il mio blog era divenuto per me come una finestra sul mondo esterno. Cominciai a dedicare sempre piรน tempo a curarlo, inserire dettagli, renderlo un luogo fresco e accogliente per ogni visitatore che fosse entrato.
Mi sentivo come se aprissi le porte di casa mia. Regalavo informazioni. Intessevo relazioni e rapporti sociali. Riuscivo a donare un poโ di conforto. Mi sentivo utile. E, soprattutto, scrivevo.
Il mio blog divenne per me tutto quello che desiderassi fare nella vita. Era la mia soddisfazione piรน grande. Erano i miei racconti usciti dal cassetto. Era confrontarmi con i giudici dei concorsi letterari. Era demolire definitivamente uno a uno tutti i miei fantasmi.
Pensai che se fossi riuscita a guadagnare da questa mia nuova passione avrei avuto un doppio vantaggio: avrei continuato a fare quello che piรน mi piaceva al mondo e avrei potuto ricominciare a viaggiare.
Gli inizi perรฒ non sono stati facili.
Se cโรจ una cosa che ho imparato dai miei viaggi รจ che se una strada non porta verso la linea dellโorizzonte, allora รจ una strada sbagliata.
E io volevo arrivare a toccare lโorizzonte anche questa volta.
Sono stati mesi di tanti tentativi, pianti, demoralizzazione. A un certo punto ho pensato che forse era meglio chiudere il blog. Ma con un figlio piccolo e uno in arrivo, anche ricominciare a viaggiare era impensabile.
Un cul-de-sac che mi faceva intravedere tutto, tranne la linea dellโorizzonte.
La scatola di cartone

Fu dopo lโennesimo trasloco che allโinterno di una scatola trovai una scatola piรน piccola. Una scatola rosa con un piccolo fiocchetto.
Non ricordavo nemmeno di averla messa lร dentro. La aprii.
Con mio profondo stupore, trovai al suo interno i post-it che anni prima avevo attaccato sullo specchio del bagno.
New day, new life.
Non potevo arrendermi. Non era da me. Non era dalla me che ero diventata.
Ripresi il blog in mano. Ricominciai tutto daccapo.
Nel corso degli anni una cosa non mi aveva mai tradita: seguire le mie passioni. Seguire le mie passioni mi aveva portato a ritrovare me stessa, a essere coraggiosa, a conoscere persone fantastiche, a circondarmi di serenitร .
Avrei continuato a lottare per le mie passioni. ร la passione che mi tiene viva, รจ il sentimento che mi fa scorrere il sangue nelle vene.
La scatola di cartone aveva un messaggio per me. O meglio, tanti piccoli messaggi per me, scritti su piccoli foglietti gialli. Dovevo ascoltare la mia voce interiore, quella che continuava a ripetermi di andare avanti.
I foglietti gialli ripresero il loro posto sullo specchio del bagno.
Lโessenziale รจ invisibile agli occhi
Le mie passioni mi hanno aperto la strada per il successo.
Cosa รจ il successo?
Il successo รจ sentirsi realizzati, รจ avere un motivo per non arrendersi, รจ credere in se stessi e negli ideali che portiamo avanti.
Raccontandoti la mia storia, i miei insuccessi, delle volte in cui sono caduta e che mi sono rialzata, spero che tu possa trovare uno specchio nel quale confrontarti.
Se anche tu stai cercando la tua strada, se stai seguendo le tue passioni e non vedi risultati tangibili, ricordati che รจ normale. Cosรฌ come รจ normale maledire tutto, demoralizzarsi, fallire.
Il vero fallimento, perรฒ, non รจ quando cadiamo e ci rialziamo. Il vero fallimento รจ non reagire al fallimento.
Quando si pensa a un marketer pensiamo a uno smanettone freddo, calcolatore, immerso in numeri, algoritmi, dati.
Allโinterno di questo mondo ci sono anche persone estremamente sensibili, che lasciano che sia la passione e lโemozione a muovere i fili della propria vita, che vedono il successo come una realizzazione personale piuttosto che come una forma di guadagno economico.
Regala le tue conoscenze. Dona i tuoi sorrisi. Lascia che sia la tua sensibilitร a indicarti la strada. Lascia che la passione esploda da ogni cosa che tocchi. Non lasciare mai che si spenga la tua luce interiore. E proprio come disse la volpe:
Ecco il mio segreto. ร molto semplice: non si vede bene che col cuore. Lโessenziale รจ invisibile agli occhi.
Se ci riuscirai, ecco, allora sarai una persona di successo.
La vita รจ la tua nave: decidi se vuoi guidarla o lasciarti soltanto trasportare dalle onde.
Buona fortuna!
