Come diventare freelance e vivere una vita slegata da luoghi e orari lavorativi

come diventare freelance
Diventare freelance è un obiettivo sempre più ambito: nessun obbligo di orari e sedi lavorative, più flessibilità e più tempo libero. Ecco come fare.

Diventare freelance – e in particolare diventare freelance online – e vivere il cosiddetto freelance lifestyle è un obiettivo sempre più ambito, soprattutto per i tanti vantaggi che questo stile di vita comporta: nessun obbligo di orari fissi o di sedi lavorative predefinite, maggiore tempo libero e la libertà di lavorare seduti sul divano di casa.

Ma è tutto davvero così rosa e fiori? Cosa significa davvero essere freelance? E come diventarlo? E quali sono i migliori lavori che possiamo fare come liberi professionisti?

In questo articolo voglio parlarti proprio di questo a partire dalla mia esperienza, dal momento che lavoro come freelance da oltre 10 anni, ancora prima del boom dello smart working, quando ancora le persone si sorprendevano quando dicevi di lavorare da casa.

Ti racconterò le cose più belle del lavoro autonomo ma anche tutte le rogne e i miti della vita da freelance, in modo che tu possa mettere tutto sui piani della bilancia e decidere se questa è la vita che vuoi intraprendere davvero.

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Freelance lifestyle: cosa significa (davvero) essere freelance

La definizione dell’ISTAT di lavoratore indipendente è

Coloro che svolgono la propria attività lavorativa senza vincoli formali di subordinazione. Sono compresi: imprenditori; liberi professionisti, lavoratori autonomi, coadiuvanti nell’azienda di un familiare (se prestano lavoro nell’impresa senza il corrispettivo di una retribuzione contrattuale come dipendenti), soci di cooperativa, collaboratori (con e senza progetto) e prestatori d’opera occasionali.

Vivere una vita da freelance significa quindi principalmente avere la libertà di decidere in autonomia quando, come, dove e con chi lavorare.

Nonostante possa sembrare a prima vista una figata pazzesca (e per certi versi lo è davvero!), lavorare come libero professionista ti mette di fronte anche al rovescio della medaglia, ossia quello di:

  • trovare da soli i propri clienti
  • occuparsi in prima persona di tutti gli aspetti burocratici e fiscali
  • accettare di lavorare spesso in solitudine e senza uscire di casa per giorni
  • imparare a organizzare i propri tempi e i propri spazi, soprattutto se condivisi con partner/animali domestici/figli urlanti.

Quando si lavora a casa, è anche importante far capire subito ai propri amici e parenti che essere freelance non significa stare in casa a fare il pieno di serie su Netflix e per questo, non possono chiamare o suonare il campanello a tutte le ore del giorno con la scusa del “tanto sei in casa”.

D’altro canto, essere freelance significa anche lavorare a progetti, non a ore. Questo significa riuscire a ritagliarsi molto tempo libero se riusciamo a organizzare in modo meticoloso il nostro lavoro, almeno in teoria.

In pratica poi, serve molta disciplina non solo per lavorare in modo costante ma anche per ritagliarsi delle pause in cui riposarsi.

Parlando con molti colleghi, infatti, tutti abbiamo lo stesso problema: non stacchiamo mai da lavoro.

A differenza di un dipendente che quando esce dalla sede lavorativa, può fare quello che vuole, i freelance non escono dalla sede lavorativa e questo li porta a lavorare ininterrottamente per molte, molte ore al giorno, più di un qualsiasi dipendente.

Ma essere freelance significa soprattutto svolgere un lavoro che amiamo profondamente. È anche per questo che spesso rimaniamo a lavorare anche per 12 ore filate senza esserci resi conto di quanto tempo è passato.

E siccome citare Confucio oramai è diventato mainstream, voglio allora riportarti una frase di Steve Jobs del suo celebre discorso Stay hungry, stay foolish che mi ha colpito molto e che credo riassuma molto bene quello che significa fare il lavoro che amiamo:

Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita e l’unico modo per essere realmente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate.

Se ancora non l’avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi.

Nell’immagine seguente, invece, puoi osservare un esemplare di freelance nel proprio habitat naturale, con le caratteristiche uniche che lo contraddistinguono (e confermo che è esattamente così).

Quanto guadagna un freelance

Tutti parlano di come diventare freelance ma poi, quando si tratta di numeri, succede il caos.

Chi vanta cifre da mille miliardi di milioni di euro, davanti alla sua casa con piscina a Dubai (affittata su Airbnb) e il Rolex al polso (super fake, comprato a una bancarella del mercato) e chi invece non guadagna un centesimo e si guarda bene a dirlo per non passare per lo sfigato di turno.

Se trovi un’idea alla quale non riesci a smettere di pensare, probabilmente è una buona idea.
(Josh James)

Ma allora, quanto guadagna davvero un freelance?

La risposta è semplice: dipende. Dipende dalle proprie competenze, da come riesce a diversificare le entrate, dal proprio listino prezzi, il numero di clienti, le spese da sostenere e così via.

Possiamo dire che – potenzialmente – i guadagni di un freelance possono andare da 0 € fino all’infinito.

Il problema di molti lavori freelance, invece, è che spesso non sono scalabili. Ti faccio un esempio.

Diciamo che segui dei clienti e che per ogni cliente porti avanti un progetto che per ultimare sono necessarie 10 ore di lavoro. Ammesso e non concesso che vuoi lavorare 10 ore al giorno tutti i giorni, compresi gli weekend, va da sé che non puoi comunque avere più di 30/31 clienti.

Ecco quindi cosa si intende per non scalabilità. E questo è un capitolo che va tenuto in seria considerazione quando si prepara un preventivo. Ne parleremo in modo più approfondito tra un attimo.

Come diventare freelance mentre si lavora full time

Una cosa che accomuna la maggior parte dei freelance è quella di aver iniziato il lavoro indipendente come side business, ossia di averlo sviluppato nei ritagli di tempo mentre si è dipendenti di qualche azienda.

Ciò significa nella maggior parte delle volte dover sacrificare gran parte del nostro tempo libero e di lavorare anche – e soprattutto – nei fine settimana. Ma è un investimento che nel lungo tempo ripaga tutti i sacrifici fatti.

Se non hai quindi la possibilità di lasciare il tuo attuale lavoro per dedicarti 100% al freelancing, allora tieni in considerazione anche questi aspetti e inizia a pensare di lasciare il lavoro solo quando la tua attività in proprio inizia a ripagarti almeno l’essenziale per vivere.

Se invece non stai lavorando o puoi lasciare il tuo lavoro, sicuramente potrai ottenere un’indipendenza economica come libero professionista in tempi più rapidi.

Se non sai esattamente cosa vuoi “fare da grande”, dai un’occhiata anche alle idee di business online che puoi iniziare oggi stesso. E una volta che hai deciso quale decisione percorrere, sei pronto a iniziare la tua attività come freelance.

Ma quali sono gli step per iniziare l’attività di freelance? Vediamoli nel dettaglio.

Definisci i tuoi obiettivi

Il primo passo è quello di definire in modo chiaro e misurabile gli obiettivi che vuoi raggiungere. Se non hai infatti ben presenti i risultati che vuoi raggiungere, sarà difficile riuscire a trovare la giusta strada da intraprendere.

Ricorda che gli obiettivi devono essere sempre S.M.A.R.T.:

  • Specific – specifici
  • Measurable – misurabili
  • Achievable – realizzabili
  • Relevant – rilevanti
  • Time-bound – limitati nel tempo.
obiettivi smart

La prima domanda che dovresti porti è: perché vuoi diventare freelance? Per arrotondare il tuo stipendio? Per fare ciò che ami? Per intraprendere una carriera completamente diversa?

Una volta che hai definito il tuo primo obiettivo a lungo termine, è arrivato il momento di sviluppare una strategia step-by-step per raggiungerlo. Devi quindi definire gli obiettivi a breve termine, a partire dal tuo personal branding.

Sviluppa il tuo personal branding

Soprattutto se parti da zero in un nuovo settore, è importante iniziare a farsi conoscere dai potenziali clienti e a elevarsi come esperti in un determinato settore. Questo viene fatto attraverso il personal branding.

Wikipedia ci dà una definizione chiara di personal branding:

Il personal branding è l’attività con cui prima si consapevolizza e poi si struttura il proprio brand ovvero la propria marca personale. Può essere definito come ciò che viene detto, sentito e pensato a livello collettivo dalle persone su di voi e sui servizi che offrite, nella vostra vita professionale e non.

Jeff Bezos invece ha spiegato il personal branding così:

Branding is what people say about you when you’re not in the room

Il personal branding è quindi tutto ciò che riguarda la nostra reputazione, ciò che caratterizza la nostra persona, i nostri valori e il nostro sistema di credenze che crea il nostro marchio personale e ci differenzia dai nostri competitor.

Ma non solo: è anche la capacità di trasmettere questi valori e di promuovere sé stessi sul mercato.

Ci sono diversi modi attraverso i quali puoi sviluppare il tuo personal branding: aprendo un blog, attraverso i social, commentando gli articoli dei blog della tua nicchia, scrivendo sui forum ma anche nel mondo offline, partecipando ad esempio a meetup o conferenze di settore.

Migliora la tua reputazione online

Per reputazione online, o reputazione digitale, si intende tutto ciò che riguarda te e il tuo personal branding nel vasto mondo di internet e la considerazione che il popolo del web ha di te e del tuo marchio.

Secondo una ricerca del Centro Studi di ReputationUP

Il 45% di adulti che nel 2019 ha googlato un potenziale partner commerciale, ha trovato qualcosa online che li ha spinti a scegliere di non fare affari con quel partner.

È quindi fondamentale curare la nostra reputazione online, a partire dai social media per arrivare alle immagini, al tuo blog, ai commenti e alle recensioni su di te, i tuoi servizi e i tuoi prodotti.

Ci sono diversi tool che possono aiutarti a tenere traccia di ciò che viene detto di te.

Il primo, più famoso e probabilmente più utilizzato, è Google Alerts, uno strumento gratuito di Google che ti permette di inserire una o più parole chiave (ad esempio il tuo nome o il tuo brand) e che ti invia una notifica ogni volta che qualcuno sul web ti menziona.

Google Alerts

Un altro passo è quello di curare profondamente i social.

Io ad esempio, sui social cerco di essere abbastanza attiva, partecipando a discussioni e creando contenuti. Se vuoi alcuni esempi di come lavoro sui social, puoi dare un’occhiata alle mie pagine:

Ammetto però che la mia strategia sui social potrebbe migliorare.

La verità è che preferisco concentrare la maggior parte del mio tempo sul blogging, che è la mia passione più grande. Se però hai qualche consiglio su come possa migliorare la mia presenza sui social, scrivimelo pure nei commenti sotto a questo articolo.

Ogni critica costruttiva per me è un piccolo tesoro (e ti ringrazio in anticipo! 🙏🏻).

Trova la tua nicchia

trovare nicchia blog

Proprio come quando si crea un nuovo blog, trovare la propria nicchia è un altro passo importante da fare se vuoi diventare un freelance. Devi infatti intercettare una fetta di pubblico interessato ai tuoi prodotti o servizi in modo da identificare poi i tuoi potenziali clienti.

Mettiamo caso che tu voglia diventare un fotografo freelance.

Quello che devi fare è intercettare una fetta di persone che potrebbero essere interessate ai tuoi servizi, magari professionisti che hanno bisogno di immagini (pensa solo ai blogger, agli influencer o ai locali notturni) oppure privati che cercano fotografi occasionalmente, magari per una festa o un evento.

Il tuo lavoro occuperà gran parte della tua vita, e l’unico modo per essere davvero soddisfatto è fare un lavoro che consideri fantastico. E l’unico modo per fare un lavoro fantastico è amare quello che fai.
(Steve Jobs)

Intercetta il tuo pubblico, fatti conoscere come professionista del settore e mostra le tue competenze. Puoi farlo creando un sito web, scrivendo articoli efficaci per il tuo blog o utilizzando i social media, come Facebook e in particolare LinkedIn.

Scegli una nicchia specifica, non troppo grande, e poniti come obiettivo quello di diventare il miglior fotografo/programmatore/quellochevuoi in quella ristretta cerchia di utenti.

Ricorda anche che una nicchia profittevole ha 4 caratteristiche:

  • Ha un buon numero di persone interessate all’argomento
  • Tratta un argomento che conosci bene
  • Le persone sono disposte a spendere dei soldi
  • Hai qualcosa da vendere in quella nicchia.

Una volta che hai attirato l’attenzione della tua nicchia, puoi passare a trovare i tuoi clienti. Un piccolo segreto: se hai lavorato bene finora, saranno i clienti a trovare te 😉

Trova i tuoi clienti (o fatti trovare da loro)

Quando si inizia a lavorare come freelance, uno dei principali scogli che dobbiamo superare è quello di trovare clienti.

Come possiamo fare in modo che i primi clienti si fidino di noi e ci offrano un lavoro se non abbiamo esperienza e risultati da mostrare?

Il primo consiglio che posso darti è quello di iniziare a collaborare con delle aziende, in modo che siano loro a trovare i clienti e a passarti i primi lavori. In questo modo sarà più semplice riuscire a crearsi un portfolio di progetti e risultati raggiunti.

Questo è stato esattamente il percorso che ho seguito io. Ho lavorato ai miei progetti personali, sviluppando il mio personal branding e creando un buon numero di contenuti.

Contemporaneamente ho lavorato con web agency che mi hanno permesso non solo di formarmi costantemente, ma anche di ottenere dei progetti su cui lavorare e che mi hanno permesso di farmi conoscere e crearmi un portfolio di risultati.

Fai sempre più di quello che gli altri si aspettano da te.
(Larry Page)

Il secondo consiglio che vorrei darti è quello di curare in modo regolare la tua presenza online, facendoti conoscere e mostrandoti esperto del tuo campo. Puoi farlo ad esempio creando un tuo blog e partecipando attivamente alle discussioni online, ad esempio nei gruppi Facebook o LinkedIn.

Esistono anche numerose piattaforme per freelance che ti possono aiutare a trovare i tuoi primi clienti, come ad esempio Fiverr. Se vuoi lavorare come web writer, la migliore piattaforma per iniziare a scrivere articoli e creare un portfolio clienti è senza dubbio Melascrivi.

Stabilisci i tuoi prezzi

Un altro passo importante quando si decide di diventare freelance è quello di stabilire i nostri prezzi. Soprattutto quando iniziamo da zero, il dilemma maggiore però è proprio quanto chiedere.

Quando non siamo ancora esperti del nostro campo, infatti, viene naturale non chiedere cifre troppo alte e si tende a giocare al ribasso. Una cifra bassa, infatti, a prima vista può garantirci di trovare un numero più alto di clienti in modo da crearci un portfolio più rapidamente.

Il rovescio della medaglia, però, è dato dal fatto che un prezzo basso dà anche la percezione di scarso valore ed è più difficile quindi aumentare la propria autorevolezza.

Per la mia esperienza la soluzione sta nel mezzo. Meglio portarsi a casa meno clienti ma a cifre un po’ più alte rispetto che offrire le nostre competenze per qualche briciola, e questo vale anche se siamo ancora agli inizi.

Per sapere quali sono i prezzi di mercato, contatta altri freelance del tuo settore che offrono gli stessi servizi che vuoi offrire tu.

Chiedi loro dei preventivi e studia in che modo lavorano. In questo modo puoi non solo cercare di offrire un servizio migliore ma puoi farti un’idea anche dei prezzi della concorrenza.

Quanto chiedere quindi per i nostri lavori?

Pensa al progetto che vuoi portare avanti, alle ore effettive che ci metterai per completarlo, alle competenze e gli studi che hai compiuto per ottenere i risultati che porterai al cliente. Adesso dai una stima a tutto questo. Questa sarà la base dei tuoi guadagni.

Crea il tuo portfolio

Adesso che hai iniziato la tua attività da freelance, è importante crearsi un portfolio non solo di clienti ma soprattutto di progetti che hai seguito (o che stai seguendo) e di risultati raggiunti.

In questo modo, quando verrai contattato per nuovi preventivi o ti proporrai per offrire i tuoi servizi, sarà più facile ottenere un nuovo progetto e puoi anche alzare sensibilmente i prezzi mostrando in anticipo i risultati che puoi far ottenere ai tuoi clienti.

L’unione fa la forza: il networking

Un altro aspetto a mio avviso fondamentale che però viene spesso sottovalutato da chi inizia la propria carriera da freelance è il networking.

Per networking si intende creare delle relazioni stabili e durature con altri professionisti legati al nostro settore lavorativo, scambiare competenze, coltivare progetti insieme e unire le nostre forze.

Il lavoro di squadra divide i compiti e moltiplica il successo.

Creare un network di professionisti che abbiano i nostri stessi obiettivi e la nostra stessa vision è davvero la chiave per il successo.

Ma come si crea un network? Si può fare in molti modi, sia online che soprattutto offline.

Uno dei migliori mezzi per intessere nuove relazioni lavorative è senza dubbio LinkedIn (se vuoi puoi richiedermi il collegamento da qua) ma anche i gruppi Facebook e i le piattaforme di social in generale.

L’offline rimane però a mio avviso il metodo migliore per creare una rete di colleghi con cui intessere nuove relazioni. Ti basta cercare eventi in zona che riguardano il tuo settore lavorativo: meetup, corsi di formazione, conferenze ma anche gli stessi co-working ti permettono di conoscere molti professionisti.

Le migliori professioni per i freelance

Adesso che è abbastanza chiaro quali sono i principali step per diventare freelance, ci sono un altro paio di questioni che mi sembra doveroso trattare.

La prima è: quali sono i migliori lavori per freelance?

Esistono decine, probabilmente centinaia di classifiche sui “migliori lavori per freelance” ma io preferisco partire da un’altra domanda:

cosa s’intende per “migliore”?

Se per migliore si intende “meglio retribuito“, allora può esserti utile questa classifica stilata da Page Personnel con i 10 lavori più richiesti e meglio retribuiti al giorno d’oggi:

  1. Affiliate Marketing Manager
  2. Growth Hacker
  3. Javascript Engineer
  4. Operativo import-export mare, terra e aereo
  5. Spedizioniere doganale con patentino
  6. Export Manager
  7. Responsabile vendite
  8. Ingegnere informatico
  9. Ingegnere Oil & Gas
  10. Mobile Application Developer.

Se con “migliori lavori” intendiamo invece la propria soddisfazione personale, allora non esiste classifica che regga: segui le tue passioni.

Negli ultimi tempi sembra che ci sia la corsa al maggiore guadagno: guru e paraguru che ti insegnano come guadagnare sempre di più, come fare 100.000 € in 2 mesi, come fare trading e guadagnare e chi più ne ha più ne metta.

(E poi magari gli unici soldi che hanno guadagnato sono quelli che la nonna ha regalato loro a Natale.)

Sembra che guadagnare sempre di più sia diventato il vero obiettivo di molti.

Personalmente, ho altri obiettivi: voglio fare quello che mi piace, quello che mi fa stare bene, che mi dà soddisfazione. Poi ovvio che il guadagno è importante, le bollette non si pagano certo con la passione.

Ma secondo me sono punti di vista davvero molto differenti.

Con la mia attività di blogging ho ottimi guadagni, è vero, ma soprattutto questo lavoro mi permette di fare davvero ciò che amo, di continuare a formarmi costantemente, di viaggiare quando lo desidero, di avere piena libertà di orari e luoghi di lavoro.

Quindi questo per me è il migliore lavoro del mondo e non lo cambierei nemmeno con uno stipendio a 3 zeri mensili in più se comporterebbe rinunciare a tutte le libertà che ho saputo conquistarmi negli anni.

Come organizzare la propria vita e i propri spazi

Diventare freelance ha tantissimi vantaggi, primo tra tutti quello di scegliere in completa autonomia orari e luoghi di lavoro.

Nonostante questo sia un aspetto davvero fantastico del lavoro indipendente, bisogna anche fare i conti con ciò che questo significa nella pratica.

In particolare, sono 3 gli aspetti dell’organizzazione che ogni freelance non deve mai sottovalutare:

  • lo spazio di lavoro
  • i tempi di lavoro
  • mantenere la concentrazione e la produttività.

Vediamo questi punti più da vicino.

Come organizzare lo spazio di lavoro

Lo ammetto: mentre sto scrivendo questo articolo sono comodamente seduta (quasi sdraiata) sul divano di casa. Ma questo non significa che in casa non abbia un piccolo studio super attrezzato e accessoriato dove passo la maggior parte del mio tempo.

Se vuoi lavorare in casa, ti consiglio quindi di crearti un piccolo spazio dove puoi lavorare tranquillamente e che sia separato da dove normalmente passi il tempo con la tua famiglia.

Questo perché lavorare a casa significa spesso non riuscire a tracciare un confine netto tra lavoro e vita privata. Questo è anche uno dei motivi per i quali molti dei miei colleghi freelance preferiscono affittare un ufficio o lavorare in un co-working.

Non creare uno spazio di lavoro nemmeno in cucina: il frigorifero e la macchinetta del caffè possono diventare degli elementi davvero disturbanti! 😄

Se hai una camerina o un piccolo studio, è senza dubbio la soluzione migliore. Scegli con cura anche la scrivania e la sedia dove lavorare perché passare molte ore su una postazione scomoda potrà causarti fastidiosi mal di schiena e cervicale.

Qualcuno consiglia di utilizzare le standing desk, ossia quelle scrivanie su cui lavoriamo in piedi, per migliorare la postura e la produttività. Personalmente, io le ho provate a preferisco una bella poltrona comoda 😄

Oltre alla scrivania e all’eventuale sedia, assicurati anche di avere un’illuminazione ottimale sul piano di lavoro, prese multiple (anche USB) e personalizza il tuo spazio di lavoro come più ti piace, in modo che sia un ambiente dove ti piaccia stare e che ti faccia sentire a tuo agio.

Questo è davvero un toccasana per la concentrazione.

Organizzare i tempi di lavoro

Un problema di tutti noi freelance – o quasi – è quello di “non staccare mai”.

Il motivo l’abbiamo accennato largamente in tutto l’articolo: non abbiamo un vero limite tra lavoro e vita privata, anche perché spesso il nostro lavoro si trasforma anche nel nostro hobby.

Non è troppo diverso da un dipendente che quando esce da lavoro fa quello che ama. Il problema dei freelance è infatti che, spesso, lavoro e ciò che amiamo coincidono.

Ne consegue che dopo aver effettivamente lavorato, continuiamo a fare esattamente quello che stavamo facendo, però come hobby.

Ti faccio un esempio pratico.

Seguo alcuni clienti dei quali gestisco i blog e la comunicazione aziendale. Questo è il mio lavoro. Quando ho terminato il lavoro per i miei clienti, sviluppo il blog e la comunicazione dei miei siti web. Stessa identica cosa, obiettivo diametralmente diverso.

È quindi importante riuscire fin da subito a darci una disciplina anche per smettere di lavorare, organizzare al meglio la nostra giornata freelance, passare più tempo all’aria aperta, con i nostri amici e con la nostra famiglia, o sviluppare altri hobby, diversi dal nostro lavoro.

Questo perché alla lunga, si può anche innescare un meccanismo di dipendenza dal lavoro (il cosiddetto workaholism).

Mantenere la concentrazione e la produttività

Quando non c’è nessuno che c controlla a vista, è anche facile cadere preda del meccanismo opposto, ossia quello di non rimanere concentrati.

Vuoi perché i motivi per distrarci in casa sono migliaia (basti pensare al caffè, al postino che suona il campanello o dalla lavatrice che ha appena finito il lavaggio), vuoi perché quando non abbiamo vincoli di orari è facile rimandare le cose a dopo.

Dopo quando? Dopo!

E questo si trasforma sovente in procrastinazione cronica.

La cosa positiva è che ci sono numerose soluzioni per aumentare la produttività e ottimizzare il tempo quando lavoriamo come freelance.

È quindi importante fin da subito riuscire a darci un ritmo e una disciplina ferrea, crearsi delle routine, imparare a staccare dal lavoro e distrarci con attività sportive, ricreative e nuove hobby.

Per farlo, personalmente utilizzo alcuni strumenti che mi aiutano non solo a gestire il mio lavoro e i miei tempi ma anche di tenere traccia di tutti i miei risultati.

Ecco i miei strumenti preferiti per la gestione del lavoro.

I migliori strumenti per freelance

Esistono numerosi strumenti che possono aiutarti a gestire la tua attività da freelance. Ecco i miei preferiti.

Google Drive

google drive

Se potessi scegliere un solo strumento da mantenere per organizzare la mia attività da freelance, questo sarebbe senza dubbio Google Drive.

Con Google Drive posso gestire tutti i progetti miei e dei miei clienti, salvare i miei documenti e gestire file e cartelle con i clienti e colleghi e posso avere tutto sottomano da qualsiasi dispositivo, basta connettersi con il proprio account Google.

Con il piano gratuito puoi archiviare fino a 15 GB di file, quindi direi che c’è tanto spazio da utilizzare. Se hai bisogno di più spazio, i piani a pagamento sono comunque molto economici: 1,99 € al mese per 100 GB di archiviazione e 2,99 € al mese per 200 GB.

piani archiviazione google drive

Todoist

Todoist è invece la mia agenda virtuale, il mio calendario del giorno.

Ogni mattina quando mi metto al pc, la prima cosa che faccio è guardare le task che devo fare durante la giornata. Il lavoro di scheduling del lavoro è invece qualcosa che faccio ogni fine settimana (ed è Todoist a ricordarmi di fare).

todoist

Attraverso Todoist è possibile gestire ogni progetto singolarmente ma avere sotto controllo anche il piano generale.

Ma la cosa che più mi ha convinta a optare per Todoist è stato il fatto che creando un progetto “Personale” posso inserire in agenda anche tutti gli appuntamenti personali che vengono sincronizzati in Google Calendar, in modo che posso concentrare il lavoro nei momenti in cui sono libera da altri impegni e viceversa.

Questo ha fatto davvero la differenza sotto il punto di vista organizzativo del mio lavoro da freelance e mi ha aiutata a gestire in modo più netto e ordinato la vita lavorativa e quella privata.

Costo del tool? Completamente gratuito nella versione limitata, che però a mio avviso è sufficiente per ottenere una buona organizzazione.

Fatture in Cloud

fatture in cloud

Credo che si possa capire quanto io ami il mio lavoro. Creare nuovi progetti, scrivere articoli, gestire la strategia di blogging, applicare le migliori strategie SEO, ottenere risultati incredibili.

Eppure c’è una cosa del lavoro freelance che odio profondamente: la parte burocratica e fiscale.

Quando ho iniziato a lavorare come freelance, utilizzavo Google Drive anche per fare le fatture, seguendo un modello (brutto e triste!) che mi aveva dato il commercialista.

Mai una volta che avessi fatto una fattura giusta! 🤬 Era infatti un continuo sbagliare data, numero, voce, intestazione. Non sapevo più cosa mi era stato pagato e cosa invece era già stato saldato.

Un disastro 😪

Un’azienda con la quale collaboravo mi ha consigliato di provare Fatture in Cloud e da quella volta, la gestione delle fatture è migliorata tantissimo.

Fatture in Cloud è completamente in italiano e permette di creare delle fatture completamente personalizzate, tenere sotto controllo tutti i pagamenti che dobbiamo ricevere, i guadagni e le spese attraverso i report che possiamo generare.

Un tool quindi che mi ha permesso di essere più ordinata, avere costantemente la gestione del mio business sotto controllo e sapere con esattezza quali progetti mi portano i migliori risultati economici, chi mi ha già saldato e chi invece mi deve pagare e quali saranno le spese future, in modo da non andare mai incontro a spiacevoli soprese.

Se vuoi provare Fatture in Cloud puoi farlo gratuitamente da qua

Diventare freelance: pro e contro

Come hai avuto modo di capire, diventare freelance ha tanti aspetti positivi e tante soddisfazioni ma anche tante responsabilità, doveri e difficoltà.

Da un grande potere derivano grandi responsabilità.

spiderman

Prima di salutarci, voglio farti un piccolo recap di tutti gli aspetti positivi e negativi del freelance lifesyle.

Sono ovviamente considerazioni personali e quindi vanno prese come tali. Sarò però contenta se vorrai raccontarmi la tua opinione e scrivermi i tuoi personali pro e contro di questo stile di vita qua sotto nei commenti.

Pro

✅ Libertà da ogni vincolo di orario o di luogo

✅ Completa autonomia e gestione del proprio lavoro

✅ Libertà di prendersi le ferie quando vogliamo

✅ Libertà di decidere se accettare o meno un cliente

✅ Possibilità di lavorare dove vogliamo e con chi vogliamo

✅ Guadagni potenzialmente illimitati

✅ Possiamo creare un network di professionisti con i quali scambiarci competenze, idee, progetti e clienti

✅ Nessuno controlla il nostro lavoro ma solo i risultati che portiamo

Contro

❌ Gestione di tutta la parte burocratica e fiscale

❌ Nessuna certezza di stipendio

❌ Bisogna procacciarci da soli i nostri clienti

❌ Completa responsabilità per sbagli o per risultati non raggiunti

❌ Bisogna imparare a disciplinarci sia per lavorare che per smettere di farlo

❌ Spesso si lavora in solitudine

❌ Se perdiamo un cliente, guadagniamo meno.

Riflessioni finali

Siamo davvero arrivati al termine di questo viaggio su come diventare freelance e cosa implica il freelance lifesyle.

Spero che adesso hai le idee più chiare e puoi decidere con maggior cognizione di causa se questa è la vita che fa per te.

E se sei già un freelance, lascia nei commenti la tua esperienza: sarà di ispirazione a tutti coloro che devono ancora fare il grande passo.

Buon blogging!

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