Ahhh la vita da freelance!
Assolutamente perfetta: lavori dove vuoi, quando vuoi e alla fine del mese ti metti in tasca migliaia di euro… oppure no?
Da oltre 10 anni sono una freelance. O meglio, sono passata dall’essere freelance a diventare quello che viene chiamato solopreneur, un imprenditore freelance che non lavora più solo per i propri clienti ma porta avanti un suo proprio business – o più di uno!
E in questa decade sono davvero tante le cose che mi sono sentita dire:
- Beata te che sei sempre in vacanza!
- Che fortuna lavorare da casa!
- Sei davvero fortunata a scegliere quando e dove lavorare!
- Che meraviglia non avere un capo che ti dice sempre cosa devi fare!
Ma è realmente così? La vita da freelance è realmente tutta rosa e fiori?
Vivere una vita da freelance significa principalmente avere la libertà di decidere in autonomia quando, come, dove e con chi lavorare.
E in questo articolo ho voluto portare la mia esperienza da freelance partendo proprio dalle frasi che mi sono sentita ripetere più spesso.
Se sei quindi indeciso se diventare freelance oppure lavorare come dipendente, sono sicura che questo articolo saprà darti nuovi spunti e il punto di vista di una persona che lavora in proprio da molto tempo.
Se sei pronto, direi che puoi metterti comodo perché iniziamo! 🙂
10 miti da sfatare sulla vita da freelance
Diventare freelance non è poi così difficile. Ti basta infatti aprire una partita IVA et voilà, il gioco è fatto!
O almeno, questa è solo la punta dell’iceberg.
Ma il vero lavoro del freelance è tutto ciò che si nasconde sotto la superficie dell’acqua: programmazione, scheduling, gestione, studio, operatività e chi più ne ha più ne metta.

Sfatiamo allora – una volta per tutte – i più comuni miti sulla vita da freelance e vediamo davvero cosa significa essere lavoratori indipendenti.
1. Sviluppare un business è una cosa semplice
Quando si decide di lavorare come freelance o come solopreneur e avviare un nuovo business, come ad esempio creare un e-commerce o aprire un blog, gli inizi sono tutt’altro che facili.
Non basta infatti aprire una partita IVA per far sì che i clienti inizino ad arrivare o che il tuo blog cominci a registrare traffico.
Questo significa che per i primi mesi può anche essere che non fatturi nemmeno un centesimo.
È un po’ come quando hai un orticello. Non puoi aspettarti di cogliere le verdure il giorno dopo. Prima devi preparare la terra, seminare, annaffiare e – se hai fatto tutto bene – in seguito vedrai spuntare i primi germogli.
Ci sono poi business che fioriscono prima e business che fioriscono più tardi.
E business che non fioriscono mai.
Con il blogging, ad esempio, si possono guadagnare cifre molto interessanti ma questo non avviene di certo dall’oggi al domani.
Molti pensano infatti che sia sufficiente acquistare un dominio, scrivere un paio di articoletti e il gioco è fatto.
Ma si dimenticano la parte sommersa del business: la pianificazione, il branding, acquisire nuovi clienti, il marketing, l’email marketing, la gestione dei social, la SEO, l’advertising.
E ti assicuro che per ogni business è così, tanto più per quelli online.
Quindi: si può guadagnare? Assolutamente sì. Si può guadagnare molto? Certamente.
Ma bisogna saper muovere i passi giusti, testare, ottimizzare e soprattutto avere tanta pazienza e costanza.
2. Un freelance è sempre il capo di sé stesso

Essere un freelance non significa sempre non avere qualcuno che ti dice cosa fare, quando farlo e come farlo, soprattutto quando hai dei clienti.
È vero che un freelance ha più libertà di orari da dedicare al lavoro, di gestione del proprio tempo e di luoghi lavorativi ma ciò non significa esattamente lavorare quando vogliamo e come vogliamo.
Quando si ha a che fare con dei clienti, abbiamo infatti precise richieste da soddisfare, scadenze da rispettare che ti osservano da vicino.
E quindi, non abbiamo un capo: abbiamo tanti mini-capi.
Caso diverso è quello dei solopreneur, che gestiscono il proprio business in completa autonomia. Loro non hanno davvero capi a cui sottostare e sono realmente i capi di loro stessi.
Ma questo non significa comunque lavorare solo quando se ne ha voglia, anzi.
Spesso i solopreneur, come gli imprenditori, lavorano molto più dei semplici freelance. Il motivo è semplice: i freelance hanno dei lavori da svolgere. Terminati i lavori, termina anche la giornata lavorativa.
Il lavoro del solopreneur invece non finisce mai. Terminata una task ne inizia un’altra.
Per questo è importante riuscire a gestire il proprio tempo non solo in ottica delle cose da fare ma anche dalle pause da prendersi (e questo forse è l’aspetto più difficile).
Altrimenti, presi come si è da sviluppare nuovi business, è un attimo arrivare a lavorare anche 15-17 ore filate al giorno.
3. Un freelance ha molto tempo libero

Altro mito da sfatare è che un freelance abbia molto tempo libero.
La verità infatti è un’altra.
Pensa a tutte le figure professionali che lavorano in un’azienda. Ecco, nel caso dei freelance, tutte quelle figure si concentrano in una sola persona: tu.
Sei il tuo capo che ti assegna i compiti da svolgere ma sei anche il tuo dipendente che li esegue.
Devi pensare poi a tutta la parte amministrativa e finanziaria, alla crescita del progetto, a trovare clienti e a seguirli.
Devi trovare nuovi collaboratori e quindi occuparti anche della ricerca del personale, eventualmente formarlo, seguirlo.
E se lavori a casa, sei pure l’impresa di pulizie che pulisce l’ufficio la sera 😅
Quindi, i freelance hanno tanto tempo libero? Dipende.
Dipende da come gestiscono il proprio tempo, da quanti progetti e clienti stanno seguendo, se stanno delegando alcune attività o se stanno recitando l’one-man-band.
La verità è che i freelance non hanno molto tempo libero ma a differenza dei propri colleghi dipendenti, possono scegliere quando prendersi una pausa.
Un esempio. Qualche giorno fa stavo lavorando a un nuovo articolo del blog. Era una bellissima giornata di sole e ho deciso di staccare tutto e portare i miei figli in piscina.
Dopo cena, ho messo i bambini a letto e ho terminato l’articolo che mi ero promessa di scrivere. Questo è quello che intendo per libertà di gestione del proprio tempo.
D’altro canto, esiste anche un mostro che è sempre in agguato: quello del non staccare mai.
Mi spiego meglio.
Un lavoratore dipendente entra in ufficio – o dove lavora – a un certo orario. Quando termina il suo orario lavorativo, esce e torna a casa. E può utilizzare tutto il suo tempo libero come preferisce.
C’è un netto distacco tra lavoro e vita privata.
Quando lavori a casa, questa linea di demarcazione tende a svanire.
Questo significa che spesso è molto difficile staccare completamente dal lavoro e spesso ci troviamo a lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Se vuoi quindi avere molto più tempo libero, la prima cosa da fare è imparare a conciliare lavoro e vita privata.
Le pause sono infatti importanti quanto il lavoro stesso. Servono per rigenerarsi, a vivere la vita come essere umani e non come robot, a coltivare le proprie relazioni sociali e a essere più produttivi quando torniamo a lavoro.
E aiutano a non ricadere in uno spiacevole burnout.
È quindi importante crearsi fin da subito una routine lavorativa, stabilendo in anticipo quante ore lavorare e cercare di non sforare.
Questo permette anche di essere molto più produttivi.
4. Un freelance non ha vita sociale

I freelance hanno vita sociale?
Come abbiamo visto, se un freelance riesce a gestire al meglio il proprio tempo può avere molto tempo libero. Sta poi a lui – o lei – decidere cosa farne di quel tempo libero, se per sviluppare la propria rete sociale oppure se rinchiudersi nell’eremitismo.
Quello che è vero è che spesso i freelance lavorano per molto tempo da soli e questo può accrescere la solitudine.
Ma ci sono diversi modi per ovviare a questa situazione. Ecco quali:
- Scandisci bene i momenti di lavoro e quelli di vita privata. Quando non stai lavorando, coltiva le amicizie e le relazioni con la famiglia
- Frequenta posti dove puoi incontrare persone con i tuoi stessi interessi: sport, hobby ma anche interessi lavorativi, corsi di formazione e coworking, che ti permettono di conoscere molti altri professionisti
- Partecipa a meeting, congressi e soprattutto meetup, dove puoi incontrare persone del tuo settore lavorativo con cui creare nuove partnership ma anche collaboratori e nuovi clienti.
Io partecipo spesso a eventi di digital marketing e meetup sparsi per l’Italia quindi, se vieni anche tu, sarà molto probabile conoscerci 🙂
5. I freelance guadagnano tantissimo

Ovviamente è verissimo! Ma ora scusami un attimo, devo andare a spostare la mia Lamborghini perché l’ho parcheggiata in doppia fila! 🤣
Ok, torniamo alle cose serie. È vero che i freelance guadagnano molto?
Anche in questo caso la risposta è: dipende!
Rispetto a un dipendente, che ha uno stipendio pressoché fisso, i guadagni di un freelance possono essere potenzialmente illimitati: dipende dal tipo di business che si manda avanti, dalla propria gestione economica, dalle spese che si devono sostenere, dall’esperienza che si ha.
Non c’è alcun segreto per avere successo. È il risultato di preparazione, duro lavoro e di imparare dai propri errori. (Colin Powell)
Ti faccio un esempio.
Mettiamo caso che tu voglia diventare un web writer freelance. Quanto puoi guadagnare?
Ammettendo anche che tu tenga i prezzi piuttosto alti e che tu scriva velocissimo, non potrai svolgere comunque più di tot lavori al giorno. In fondo, anche le tue giornate sono solo di 24 ore.
Quindi, anche se guadagnerai relativamente molto, non potrai scalare i tuoi guadagni.
Ma se ottimizzi il tuo lavoro, magari utilizzando strumenti di intelligenza artificiale, delegando parte del lavoro e generando quelle che vengono chiamate entrate passive, ossia delle entrate che non dipendono direttamente dalle ore che ti dedichi al lavoro, ecco allora che il tuo fatturato aumenterà vertiginosamente.
Ma attenzione: fatturato e guadagno non sono la stessa cosa e spesso non vanno di pari passo.
Al fatturato bisogna infatti ricordare che vanno sommate le spese, le imposte, l’IVA, il commercialista e via dicendo. E che, non vogliamo mettere anche qualcosa via per la pensione?
Ed ecco che in tasca ti rimane ben meno, soprattutto agli inizi, quando dovrai sostenere tutte queste spese anche se non hai ancora dei guadagni.
Prima di buttarti a capo fitto nella vita da freelance, quindi, fatti sempre due conti in tasca.
6. Lavorare da casa è sempre fantastico

Se hai già avuto modo di lavorare da casa, magari come come freelance, imprenditore, solopreneur o semplicemente in smart working o in remote working, avrai sicuramente già toccato con mano gli enormi benefici di non uscire di casa.
Puoi alzarti con più calma, fare colazione senza guardare l’orologio, niente ore e stress persi nel traffico, ore che puoi impegnare in modo più produttivo.
La mattina ti svegli e lavori a ciò che più ami. Segui i tuoi ritmi, i tuoi orari, i tuoi progetti.
Seriamente, cosa c’è di più soddisfacente? Personalmente, amo questa vita. Non tornerai alla vita da dipendente nemmeno se mi offrissero 3 volte tanto quello che guadagno adesso con i miei blog.
Le persone di successo sono persone comuni con abitudini di successo.
(Bryan Tracy)
Ma lavorare da casa ha anche qualche risvolto meno positivo. Ecco la mia personalissima lista di “contro”:
- Lavori spesso da solo. Anche se senti i tuoi colleghi, partner e collaboratori quasi ogni giorno, non è la stessa cosa che vedersi di persona
- Imparare a gestire il proprio tempo, il proprio spazio e rimanere sempre concentrati e produttivi non è semplice, soprattutto a casa propria, dove ci sono decine di distrazioni
- Le interruzioni sono continue: il telefono, il postino, il corriere Amazon, il vicino di casa, l’amico che passa senza avvertire a prendere un caffè “perché tanto sapevi che eri a casa”
- Se hai figli, poco da aggiungere: lavorare a casa con i bambini non è affatto semplice.
Per godere di tutti i benefici del lavoro da casa, quindi, è importante trovare un buon equilibrio tra lavoro e vita privata, trovando il nostro giusto ritmo.
7. I freelance lavorano in pigiama

Ma dai, credi davvero che i freelance lavorino davvero in pigiama? E che non si pettinano la mattina? E magari, quando stanno seguendo un progetto importante, magari non si fanno nemmeno una doccia per settimane?
Bene, allora ho un segreto per te. Avvicinati. Avvicinati ancora un po’…
… è vero! Ma shhh! 🤫
Ok, dai, messa così sembra che i freelance siano una sorta di barboni domestici. Ma non è proprio così, o almeno, non sempre.
Molti formatori suggeriscono che per mantenere la produttività, la mattina dobbiamo alzarci, prepararci e vestirci proprio come per andare a lavoro. In questo modo, il cervello di attiva in una sorta di modalità lavorativa e SBAM!
Come per magia sarai super produttivo e concentrato.
Non voglio dire che siano cazzate in generale ma nel mio caso proprio questo non funziona.
Perché mai dovrei perdere del tempo la mattina per scegliermi cosa mettermi? E poi cosa dovrei indossare, jeans? Per stare scomoda tutto il giorno? Truccarmi? E tenere le scarpe in casa?
Per me è inconcepibile.
Quindi ok, resto in pigiama, o comunque, in abiti da casa, larghi e comodissimi.
E così lo fanno quasi tutti, credimi.
Quindi, pigiama sì o pigiama no? Facciamo un sondaggio! Fammi sapere nei commenti qua sotto l’articolo di quale fazione fai parte.
8. Ci si può concentrare solo sul proprio lavoro

Sicuramente avrai intuito che essere freelance, ad esempio un blogger, non significa stare a scrivere tutto il giorno.
Ci sono infatti tutti gli altri aspetti da tener conto, dall’amministrazione al marketing, dal branding all’analisi dei propri risultati.
E alla base di tutto questo ci sta un’ottima organizzazione personale.
Per fortuna ci sono diversi strumenti per blogger che vengono in nostro soccorso, in modo da ottimizzare tutto il nostro lavoro e rimanere sempre produttivi e concentrati.
Ecco quelli che utilizzo io maggiormente:
- Fatture in Cloud, il miglior tool per la parte amministrativa. Ti permette di fare le fatture e di tenere sotto controllo entrate e uscite
- Todoist, la mia agenda giornaliera
- FocusMe, un tool che ti aiuta a non lasciarti distrarre da app, siti web e notifiche varie.
Come se non bastasse, oltre al lavoro vero e proprio, alla strategia e alla gestione amministrativa, si aggiunge anche un altro elemento fondamentale: quello della formazione continua.
In un mondo che cambia sempre più velocemente, soprattutto quando siamo freelance è importante rimanere costantemente aggiornati sulle novità del nostro settore, così da essere sempre un passo avanti e riuscire a competere in un mercato sempre più affollato.
9. Tutti freelance lavorano in spiaggia

Un freelance può davvero lavorare dove preferisce. Per chi lavora esclusivamente online, come me, è infatti sufficiente un laptop e una connessione internet.
Quindi, potenzialmente posso lavorare ovunque io voglia. E in effetti lo faccio spesso.
Evito però le spiagge per due motivi:
- Si infila la sabbia nel computer
- Se non hai un tetto o un ombrellone, quando c’è il sole non puoi vedere un accidente di quello che c’è sullo schermo.
Quindi, i freelance lavorano tutti in spiaggia? Assolutamente no.
Per esperienza però posso dirti che scegliere un panorama che ci piace, come una terrazza sul mare o una finestra sulle montagne innevate, aiuta tantissimo a rimanere concentrati e a stimolare la creatività.
Per questo, quando viaggio, lavoro sempre in posti con un panorama da favola (puoi trovare alcuni dei miei viaggi anche sul mio account Instagram).
10. Essere freelance è una fortuna
L’ultimo punto di questa lista di miti della vita da freelance di cui voglio parlare, è una cosa che mi sento ripetere spesso:
- Beata te che lavori da casa
- Sei fortunata a poter dove vuoi
- Beata te che viaggi sempre
- Sei fortunata a guadagnare così bene.
Ma davvero pensiamo che sia fortuna? Che io mi sia svegliata dall’oggi al domani con un lavoro che mi permette di viaggiare quando e dove voglio e che mi dà delle ottime entrate economiche?
Non è fortuna. È farsi il culo.
Per anni ho lavorato come dipendente svegliandomi prima la mattina o andando a letto tardi la sera per sviluppare i miei progetti.
Per anni ho detto di no ad amici, cene, weekend per potermi creare il lavoro dei miei sogni.
E sì, adesso posso dire di essere pienamente soddisfatta del mio lavoro. Ma no, non è stata fortuna. Smettiamo di credere che sia fortuna o frutto del caso.
Sono i risultati di un duro lavoro, tanto studio e molti sacrifici.
Diciamolo a voce alta una volta per tutte.
Riflessioni finali
Se tutto questo che abbiamo detto finora non ti ha minimamente spaventato, anzi, trovi questi punti delle interessanti sfide, senti grinta e determinazione crescere dentro di te… allora complimenti!
La vita del freelance è proprio quello che fa per te!
Vivere il cosiddetto freelance lifestyle è un obiettivo sempre più ambito, soprattutto per i tanti vantaggi che questo stile di vita comporta: nessun obbligo di orari lavorativi, maggiore tempo libero e la libertà di lavorare ovunque si voglia.
Certo, non è tutto semplice. Le responsabilità sono maggiori, così come le mansioni da svolgere.
Ma lavorare al proprio progetto, inseguire i propri sogni, raggiungere i propri obiettivi e non quelli di qualcun altro… beh, è assolutamente impagabile, te lo assicuro.
Buon blogging e buon business!
