Il SEO Copywriting è diventato il cardine fondamentale di ogni blog di successo.
Si tratta di un insieme di tecniche che possono aiutarti a scrivere contenuti coinvolgenti e interessanti per i tuoi lettori e al contempo ottimizzati per i motori di ricerca, in modo che possano posizionarsi nei primi risultati di ricerca di Google.
E quali sono queste tecniche?
Te lo spiego in questa guida sul SEO copywriting, dove vedremo insieme più nel dettaglio in cosa consiste il SEO Copywriting, tutte le tecniche e gli strumenti di cui avrai bisogno per diventare un SEO Copywriter e scrivere articoli ottimizzati SEO.
E se cerchi un corso di SEO Copywriting completo, puoi trovarlo all’interno di Blog Academy, la scuola di blogging online.
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Cos’è il SEO Copywriting

Il SEO Copywriting consiste nella creazione di contenuti capaci di attrarre e coinvolgere e i tuoi lettori e che siano ottimizzati in ottica SEO in modo che riescano a posizionarsi tra i primi risultati di ricerca di Google.
Solo riuscendo a mantenere in perfetto equilibrio questi due aspetti, infatti, potrai davvero essere sicuro di creare un blog di successo. E il motivo è tanto semplice quanto banale.
Quando apriamo un blog, i 3 problemi principali a cui spesso assistiamo sono:
- poco traffico in entrata
- il blog non compare nelle prime posizioni sui motori di ricerca
- le persone visitano i nostri contenuti e se ne vanno dopo pochi secondi.
Queste problematiche vengono risolte facilmente applicando alcune strategie di SEO Copywriting.
Questi qua sotto, ad esempio, sono alcuni risultati che ho ottenuto sui miei blog e su quelli dei miei clienti applicando le stesse strategie di cui ti parlo poco più sotto.



Vediamo quindi in cosa consistono queste strategie di SEO Copywriting.
Differenze tra SEO e Copywriting

Ci sono due giudici importanti che decretano i risultati del tuo blog: i tuoi lettori e i motori di ricerca, in particolare Google.
Lo scopo del Copywriting è quello di scrivere contenuti accattivanti, capaci di attrarre i tuoi lettori e trasformarli i clienti. Ma non avrai potenziali clienti se questi lettori non riusciranno mai a trovare il tuo blog.
E per riuscire a trovare il tuo blog, è quindi importante che i tuoi contenuti siano ben posizionati su Google. Questo è lo scopo della SEO (Search Engine Optimization).
Ed è proprio questo che si intende con SEO Copywriting: la perfetta unione del copywriting con le migliori strategie SEO.
Mettendo in atto le tecniche di SEO Copywriting, potrai quindi scrivere contenuti sia capaci di incollare i tuoi lettori allo schermo e trasformarli in clienti, sia ottimizzati per i motori di ricerca, in modo che il tuo blog sia ben visibile su Google.
Web writing, Copywriting e SEO Copywriting
Se ti fai un giro sul web, ti accorgerai che va un po’ di moda screditare la figura del SEO Copywriter perché in realtà questa professione non esiste. La tesi a supporto è che qualsiasi web writer deve avere competenze SEO e che quindi qualsiasi web writer è potenzialmente un SEO Copywriter.
Ma secondo me le cose stanno in modo piuttosto diverso.
Io mi definisco una SEO Copywriter. E mi piace definirmi così perché mettere come titolo professionale “web writer con esperienza di copywriting e approfondite conoscenze di SEO” mi sembrava giusto un tantino lungo.
A mio avviso, il copywriter, il web writer e il SEO Copywriter sono 3 figure completamente diverse tra loro, con competenze diverse:
- Un web writer – o articolista – si limita a scrivere gli articoli di un blog ed eventualmente ottimizzarli in ottica SEO. È solitamente seguito da un SEO Copywriter o da un SEO specialist
- Il copywriter sa scrivere bene e i suoi testi sono orientati alla conversione (vendita o meno) ma magari non conosce la SEO – anche perché molti copywriter scrivono solo per la carta stampata
- Un SEO copywriter è quella figura professionale con ampie conoscenze di copywriting ma anche di SEO (intesa come SEO on-page, SEO off-page, SEO tecnica, local SEO e così via), capace non solo di ottimizzare un articolo del blog ma anche di fare una ricerca di keyword, creare un piano editoriale, gestire un intero blog ed eventualmente un team di articolisti. Un po’ più di un semplice web writer, quindi.
Un SEO copywriter non sa solo scrivere bene ma sa costruire tutta la strategia sia di posizionamento di un blog e di un sito web, sia per quanto riguarda il branding, la comunicazione e l’esperienza utenti (UX content).
Poi, se a qualcuno basta far diventare verde il semaforino di Yoast per definirsi un SEO Copywriter, questo è un altro problema. Anche il mio vicino di casa è un imbianchino ma si definisce pizzaiolo perché ha il forno a legna a casa.
Che gli vuoi fa’.
8 strategie per scrivere un articolo amato dai lettori e da Google

Ma torniamo a noi.
Lo scopo di chi si occupa di SEO Copywriting è quello di scrivere un articolo che si posizioni su Google e molto efficace per i tuoi lettori.
Ma come si scrive un articolo che sappia essere sia amato dai nostri lettori sia apprezzato (e premiato) dai motori di ricerca? Come possiamo mettere di comune accordo l’empatico spirito umano con la freddezza algoritmica delle macchine?
Per farlo devi essenzialmente:
- Fare un accurata ricerca di keyword
- Preparare la stesura dell’articolo
- Ottimizzare il titolo
- Scrivere contenuti coinvolgenti
- Ottimizzare il testo (SEO On-Page), i metadati e le immagini
- Fare link builing.
Altri aspetti più tecnici che hanno un ruolo fondamentale per il posizionamento di un blog sui motori di ricerca sono anche la SEO Off-Page e la SEO tecnica, di cui però non ci occuperemo in questa sede dal momento che sono tecniche di cui in genere non si occupa un SEO Copywriter ma un SEO Specialist, ossia una persona che si occupa esclusivamente di SEO.
Normalmente, infatti, un SEO Copywriter (ma anche un semplice web writer) lavora a stretto contatto con un SEO Specialist che prepara il lavoro del writer e lo guida nella stesura degli articoli.
E, mentre il SEO Copywriter si occupa principalmente dell’ottimizzazione dei propri articoli, il SEO Specialist fa un lavoro più a tutto tondo in modo da spingere l’ottimizzazione di tutto il sito web.
Ma adesso basta con le premesse. Vediamo adesso tutte le principali strategie di SEO Copywriting più nel dettaglio.
1. Fai un’accurata ricerca di keyword

I primi 3 risultati di ricerca su Google ottengono il 60% del traffico totale. Questo fa capire subito perché è importante posizionarsi nella top 3 della SERP di Google.
Per riuscirci, una delle primissime cose che bisogna è quello di fare una ricerca di keyword metodica e strutturata, ossia una raccolta di parole chiave che possono intercettare le ricerche fatte dalle persone interessate alla tua nicchia.
Ti faccio un esempio. Se sei arrivato su questo articolo da Google, probabilmente la tua ricerca è stata probabilmente con i termini:
- SEO copywriting
- SEO copywriting cos’è
- Come si diventa SEO copywriter
- Cosa significa SEO copywriter…
… e così via. Se riesci a intercettare le parole chiave più importanti per un articolo, sarà più facile poi da posizionarlo sui motori di ricerca, in modo che venga trovato da chi cerca informazioni su Google riguardo all’argomento di cui stai scrivendo.
Ma come si fa una ricerca di keyword?
Esistono numerosi tool che ti permettono di fare una buona ricerca di keyword, come ad esempio:
Una volta che avrai selezionato la keyword principale e le keyword secondarie del tuo articolo, è arrivato il momento di iniziare lavorare sul testo.
2. Crea la struttura del testo prima di scriverlo

Un errore che fanno tantissime persone è quello di scrivere gli articoli di getto, senza creare precedentemente una struttura.
Creare una struttura, invece, aiuta non solo i lettori a orientarsi nel testo ma anche Google a capire di cosa stai parlando. Più la tua struttura è ordinata, più i tuoi contenuti verranno premiati, facendoli salire in SERP.
Cosa significa quindi creare una struttura?
Il modo migliore per ordinare gli argomenti di un articolo di blog è quello di creare la classica struttura a piramide rovesciata, molto comune nel settore giornalistico.
Lo scopo è quello di presentare subito tutti gli argomenti principali e di scendere via via nei dettagli nel corso del testo.

Anche a Google piace molto questa struttura. Google ama la facilità, la velocità. Quello che ti chiede di fare è quindi di capire subito cosa il lettore stia cercando e offrire la risposta il prima possibile.
Ti faccio un esempio.
Mettiamo caso che una persona cerchi su Google “Come si prepara un caffè” (ok, è la prima cretinata che mi è venuta in mente).
Adesso abbiamo due articoli così strutturati.
Articolo 1
- Cos’è il caffè
- La storia del caffè
- Tipologie di caffè
- Come si prepara un caffè
Articolo 2
- Preparare un caffè: gli step
- Metti l’acqua
- Metti il caffè
- Assembla la caffettiera
- Metti sul fuoco
- La scelta dell’acqua
- La scelta del caffè
Secondo te, quale articolo verrà premiato da Google? Esatto: il secondo, poiché dà subito, nel primo paragrafo, la risposta alla domanda cercata.
Cerca quindi di arrivare quindi subito al dunque e poi di scendere nei dettagli nel corso dell’articolo.
Vuoi conoscere un piccolo segreto che può aiutarti a posizionarti meglio sui motori di ricerca? Ok, allora ascolta bene.
Diciamo che stai scrivendo l’articolo “Come si prepara un caffè”. Apri adesso una finestra in incognito del browser e fai questa ricerca. Apri i primi 5/10 risultati e cerca di capire perché quei siti web sono nelle prime posizioni.
Quali argomenti hanno trattato? In che modo? Quali parole hanno utilizzato? Segnati tutte queste informazioni e poi cerca di scrivere un contenuto ancora più completo del loro. Questa tecnica funziona alla grande, nonostante possa sembrare molto banale.
E se vuoi automatizzare il tutto, puoi utilizzare il SEO Content Template di Semrush. Ti basta infatti inserire una keyword e il tool farà la ricerca per te, dandoti indicazioni dettagliate su come strutturare l’articolo in modo da rankare meglio dei tuoi competitor.
Questi, ad esempio, sono i risultati che ho ottenuto con il mio blog utilizzando proprio questa tecnica. Una bella impennata, non trovi? 😉

3. Ottimizza il titolo sia per i lettori che per Google
L’headline, ossia il titolo dei tuoi articoli, è uno degli elementi più importanti dei tuoi contenuti perché ha il duplice scopo di attrarre traffico e di suggerire a Google di cosa parla il nostro articolo.
Per questo motivo, anche l’headline va ottimizzata sia per i lettori che per i motori di ricerca.
Crea quindi sempre un titolo accattivante, capace di incuriosire i tuoi lettori, e inserisci al suo interno anche la keyword con la quale vorresti posizionare il tuo contenuto.
4. Scrivi contenuti coinvolgenti

Abbiamo le keyword, abbiamo la struttura e abbiamo il titolo. Cosa manca adesso?
Ovviamente il contenuto.
Per scrivere un contenuto efficace ci sono diversi metodi. I principali sono:
- Analizza la tua audience. Comprendi profondamente a chi ti stai rivolgendo così da poter utilizzare un linguaggio e uno stile comunicativo adatto a chi sta leggendo
- Ottimizza la struttura dell’articolo aggiungendo i titoli H- (es. H2, H3 e così via), gli elementi visuali come le immagini e i video, le call to action e i link interni ed esterni
- Rendi la lettura meno difficoltosa scrivendo frasi brevi e andando a capo spesso, così da evitare i blocchi di testo e lasciare più “aria” tra le frasi
- Scrivi in modo semplice e colloquiale evitando paroloni e forestierismi e prediligendo parole di facile comprensione
- Rileggi sempre il testo concluso, correggi gli errori di battitura e le sviste grammaticali o sintattiche.
5. Ottimizza il testo per la SEO (SEO On-Page)

Per il momento abbiamo parlato molto della parte creativa, di scrittura. Se hai seguito alla lettera questi consigli fino a qua, adesso hai creato un articolo che i tuoi lettori ameranno.
Ma siccome non stiamo parlando di semplice web writing, bensì di SEO Copywriting, è arrivato il momenti di unire le parole agli algoritmi e tirare in gioco la SEO.
Perché anche Google deve amare i nostri contenuti, giusto?
Come abbiamo accennato all’inizio di questa guida, la SEO è quella disciplina che tratta il posizionamento dei siti web e dei blog sui motori di ricerca.
Non è una scienza esatta dal momento che nessuno, forse nemmeno Matt Cutts, conosce con precisione gli algoritmi di Google e tutti i fattori di ranking che vengono presi in considerazioni. Esistono però alcune pratiche che, se messe in atto, riusciranno a dare al nostro blog una bella spintarella in alto.
Una sottocategoria della SEO è quella che viene chiamata SEO On-Page, ossia quell’ottimizzazione che viene fatta su ogni singola pagina o articolo.
Per farla, puoi aiutarti con alcuni plugin che puoi installare direttamente su WordPress, come ad esempio Rank Math o Yoast SEO.
Ci sono molti aspetti che puoi ottimizzare su un articolo. Il mio consiglio è quello di seguire la checklist che ti propone Rank Math o Yoast SEO e che è sempre visibile sotto o a fianco dell’articolo dopo che hai installato il plugin.
La checklist ti aiuta infatti a ricordare tutto ciò che devi ottimizzare per far sì che il tuo articolo abbia maggiori probabilità di posizionarsi bene sui motori di ricerca.

Ovviamente, il tuo obiettivo non è quello di ottenere tutti i punteggi “verdi”.
Se il plugin ti dà infatti un buon punteggio SEO, questo non significa che il tuo contenuto verrà sicuramente posizionato. Anche un articolo con un punteggio molto basso, d’altro canto, può avere comunque ottime possibilità di posizionarsi.
E allora a cosa serve questa lista? Va presa esattamente come una checklist.
Ricordati quindi di inserire, ad esempio, la parola chiave nel titolo, nella meta description o in un titolo H2. Utilizza anche molti sinonimi della keyword principale, parole correlate e termini appartenenti allo stesso campo semantico.
Se parli di cavalli, quindi, cerca di inserire anche le parole equino, nitrire, maneggio, galoppo. Questo aiuta Google a “leggere” e comprendere meglio il tuo testo.
Se hai difficoltà a capire qualche punto della lista di Rank Math, scrivimelo pure qua sotto nei commenti così ti spiego meglio di cosa si tratta.
6. Ottimizza le immagini
Anche le immagini, una volta inserite, andrebbero ottimizzate.
Ecco alcune linee guida per l’ottimizzazione delle immagini di un articolo di blog:
- Ridimensiona le immagini per la grandezza della pagina
- Riduci il peso delle immagini (io utilizzo questo tool gratuito)
- Rinomina le immagini con la keyword o con una parola correlata all’argomento principale
- Una volta caricata l’immagine, scrivi anche il titolo e il testo alternativo dell’immagine.
Di seguito ti faccio un esempio riguardo all’immagine in evidenza di questo articolo.

7. Ottimizza i metadati
Un altro compito che spetta a chi si occupa di SEO copywriting è l’ottimizzazione dei metadati dell’articolo.
Ma cosa sono i metadati?
I metadati sono un sistema di dati che serve a descrivere altri dati, usato specialmente per digitalizzare le informazioni in Internet o negli archivi elettronici.
Tranquillo… niente codici, programmazione o robe tecniche. Anche in questo caso ci viene infatti in aiuto il plugin Rank Math SEO.
Una volta installato, infatti, sotto l’editor degli articoli di WordPress ti apparirà un box che ti permette di andare a modificare quegli elementi di testo che appaiono sui risultati di ricerca di Google.
Ecco un esempio di quello che intendo.
Questo è come appare questo su Google:

Se ci fai caso, però, il titolo che appare su Google non è lo stesso dell’articolo originale:

I dati che appaiono nei risultati di ricerca di Google, infatti, sono dei dati che ho ottimizzato proprio con Rank Math. Farlo è semplicissimo: ti basta andare nel box di Rank Math sotto all’editor e cliccare su Edit snippet.
Da qua sarai in grado di modificare questi metadati, ossia il titolo che apparirà su Google, l’URL dell’articolo e il piccolo riassunto che puoi vedere nell’immagine qua sopra (anche se Google tende comunque a “rimaneggiarli” oltre il 70% delle volte).
Ecco invece come appare il box di Rank Math:

Ottimizza sempre questi elementi in modo non solo da far capire bene a Google di cosa stai parlando ma anche per attirare nuovi lettori che cercano risposte alle loro domande.
8. Fai link building

Un altro aspetto molto importante dell’ottimizzazione SEO è quello della link building.
Con link building si intende mettere in relazione alcuni articoli, pagine e siti web attraverso un link. Per Google, i link sono una cosa molto seria. È quindi importante imparare a creare una buona link building senza esagerare di questa funzionalità.
Non starò ad approfondire il discorso della link building in questa sede, anche perché è un discorso piuttosto lungo e complicato e rischieremmo di andare fuori tema.
Ti dico però un paio di cose importanti riguardo alla link building per quanto riguarda l’ottimizzazione di un articolo di blog.
Come puoi vedere anche dalla checklist di Rank Math, uno degli aspetti richiesti è proprio quello di inserire dei link: dei link interni e dei link esterni.

La differenza è semplicissima:
- i link interni sono link che rimandano ad altri contenuti del tuo sito web, come ad esempio una landing page o un articolo di approfondimento
- i link esterni sono invece link che rimandano a contenuti di altri siti web.
In questo articolo, ad esempio, ho messo dei link ad altri articoli di questo blog e che rappresentano un approfondimento di alcuni temi che abbiamo trattato in questa guida.
Ma ho inserito anche alcuni link esterni, ad esempio verso alcuni siti che trattano alcuni argomenti in modo approfondito oppure agli strumenti che ti ho citato.
Per Google i link sono molto importanti.
È il tuo modo di dire “quel sito mi piace, lo consiglio”. Valuta quindi molto bene i link che inserisci nei tuoi articoli, in particolare quelli esterni. Cerca di linkare solo siti di qualità e di fonti ufficiali in modo di non perdere la tua credibilità agli occhi di Google (che altrimenti potrebbe penalizzarti).
Quanto deve essere lungo un contenuto?
Una domanda che mi viene fatta spessissimo è: ma quanto deve essere lungo un contenuto perché si posizioni bene sui motori di ricerca?
Molto spesso si tende a pensare che i contenuti lunghi si posizionino meglio rispetto a quelli corti (quindi vengono apprezzati maggiormente da Google) mentre quelli corti siano preferiti dai lettori, che cercano risposte rapide alle proprie domande.
Qual è quindi la soluzione? Contenuti corti o contenuti lunghi?
La buona notizia è che a Google non interessa niente del numero di parole. A Google interessa la qualità, la freschezza e l’originalità del tuo contenuto.
E un lettore vuole ottenere le risposte alle sue domande. E la lunghezza della risposta dipende dalla domanda.
- Se ti chiedo “Quanto fa 2 + 2?”, non mi aspetto una risposta di 10 pagine. Mi aspetto che mi rispondi “4”.
- Se ti chiedo “Cosa è la fisica quantistica?”, allora mi aspetto una risposta molto più lunga, esauriente e dettagliata.
Le statistiche parlano chiaro: gli articoli di 2.250-2.500 parole di posizionano meglio (fonte Hubspot).

Questo significa che bisogna scrivere articoli di questa lunghezza per posizionarci bene?
Assolutamente no.
Il mio consiglio è molto semplice: parla finché hai da dire qualcosa, rendi il tuo argomento fruibile, completo e – soprattutto – vai dritto al punto, senza giri di parole.
Ecco: questa è la lunghezza giusta di un articolo.
Ultima domanda: è meglio avere tanti contenuti in modo da “acchiappare” tante parole chiave oppure pochi contenuti ma estremamente sviluppati e verticali?
Ecco cosa ci dice Martin Splitt:
Gli strumenti per fare SEO Copywriting
Abbiamo visto insieme quali sono le migliori strategie di SEO Copywriting per scrivere un articolo amato dai tuoi lettori e ben visto da Google, così da riuscire a posizionarci meglio sui motori di ricerca.
Prima di concludere, però, vorrei approfondire ancora un paio di argomenti importanti.
Il primo è quello che riguarda i tool utilizzati dai SEO Copywriter per riuscire a scrivere e posizionare meglio i propri articoli e quelli dei propri clienti.
Esistono numerosi tool che ti aiutano in tutta la strategia di SEO copywriting, dalla ricerca delle keyword alla stesura del testo finale, come ad esempio:
- Semrush
- Answer the Public
- SEOZoom (orientato esclusivamente sul mercato italiano)
- Ahrefs
- Codalunga.net
- SEO-hero.tech.
Solitamente li uso in contemporanea, analizzando e comparando i dati tra loro, anche se il mio tool preferito in assoluto rimane Semrush. Il motivo è tanto semplice quanto banale: è assolutamente completo, esaustivo e semplice da utilizzare.
Ed è completamente in italiano!

Attraverso Semrush puoi ad esempio:
- fare ricerche di keyword e analizzare i volumi di ricerca
- ottimizzare la link building
- creare la strategia SEO del tuo blog
- analizzare e “spiare” i tuoi competitor
- monitorare il posizionamento di ogni singolo articolo
- avere un editor di testo che ti guida nella stesura di articoli ottimizzati.
Semrush è un tool a pagamento ma puoi iniziare a utilizzarlo tranquillamente in modo gratuito per tutto il tempo che vuoi, anche se le funzionalità saranno un po’ limitate. Ma se hai iniziato da poco e non devi gestire tonnellate di siti e di keyword, la versione gratuita sarà più che sufficiente.
Ti basta creare un account, creare un nuovo progetto e inserire i dati del tuo sito. E inizia la magia!
Provalo e fammi sapere. Ma già sono sicura che lo adorerai! 😄
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Riflessioni finali
Eccoci giunti al termine di questa lunga guida sul SEO Copywriting.
Ovviamente, quello del SEO Copywriting è un argomento complesso, dinamico e soggetto a mutazioni costanti. Cambiano le esigenze dei lettori, cambia l’algoritmo di Google, cambia la tecnologia.
Per questo motivo, questa guida non vuole essere una “guida definitiva” (odio profondamente le guide definitive!).
Questa è invece una guida aperta a cambiamenti, suggerimenti e strategie che funzionano.
Per ottenere i miei risultati, applica le strategie che hai imparato in questo articolo e utilizza gli stessi strumenti di ottimizzazione e monitoraggio che utilizzo io. Vedrai che i risultati non si faranno attendere.
Buon blogging!
