Tutti dicono di quando sia semplice creare un blog. E in effetti lo è. Quello che è più difficile però è riuscire a farlo crescere nel tempo. Alcune ricerche hanno infatti evidenziato che il 90% dei blog fallisce rovinosamente.
Nel vasto mondo di internet, ogni giorno vengono scritti oltre 4 milioni di post su altrettanti blog.
Ma le statistiche parlano chiaro: solo pochi di questi riescono a vivere più di un anno e ancora meno riescono a generare delle entrate soddisfacenti.
Per essere più precisi, alcune ricerche rivelano che il 90% dei blog viene abbandonato per sempre, di cui circa il 60% perché non ottiene entrate economiche soddisfacenti.
La domanda è sempre la stessa: perché alcuni blog ottengono il massimo del successo, generando decine di migliaia di euro ogni mese mentre altri falliscono miseramente?
Ebbene, la causa per la quale un blog fallisce non è univoca ma si può parlare di un insieme di tante piccole cause e di tanti errori, spesso molto frequenti, che messe insieme portano un blog a chiudere i battenti dopo pochi mesi.
Prima tra tutte: il blog non porta (soddisfacenti) profitti economici.
In questo articolo ho voluto raccogliere tutte le principali cause che portano un blog al più completo fallimento in modo che tu possa fin da subito evitare questi errori e creare un blog di successo.
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Perché un blog fallisce?
Se stai leggendo questa guida, molto probabilmente ti trovi in una di queste due situazioni:
- vorresti aprire un blog ma hai paura che i tuoi sforzi non ti porteranno a ottenere risultati tangibili (conosci già i vantaggi di avere un blog?)
- hai già un blog ma nonostante tutti i tuoi sforzi, non stai ottenendo il traffico o i guadagni che desideri.
Per prima cosa, ti do la buona notizia: nessun blog è irrecuperabile. A volte basta davvero una piccola modifica per far sì che tutta la macchina inizi a funzionare bene.
Ma perché il tuo blog rischia di fallire? Ecco le 15 cause che ho individuato:
- Tratti il blog come un hobby e non come un business
- Non hai chiari gli obiettivi da raggiungere
- Non sei costante
- Ti demoralizzi alla prima (minima) difficoltà
- Non hai creato una solida strategia SEO
- Non ti sei differenziato dai competitor
- Non risolvi un problema concreto
- Non conosci il tuo pubblico
- Non hai una elaborato una strategia di marketing
- Non promuovi il tuo blog
- Non scrivi contenuti coinvolgenti
- Utilizzi strumenti di blogging non adeguati
- Non hai una lista di contatti
- Non vendi niente
- Non ti formi costantemente.
Che ne dici, vogliamo vedere tutti questi punti più nel dettaglio? E allora procediamo!
Tratti il blog come un hobby e non come un business

Anche se esistono centinaia di casi in cui un blog si è trasformato in un lavoro dopo essere nato come un semplice hobby, devi sapere che questa è l’eccezione e non è la norma.
E soprattutto era un qualcosa che poteva funzionare dieci o quindici anni fa, non certo al giorno d’oggi quando la concorrenza è spietata.
Se vuoi che il tuo blog sia un hobby, trattalo come un hobby. Se vuoi che il tuo blog diventi un business, trattalo come un’azienda.
La maggior parte dei blog fallisce dopo pochi mesi solitamente per un motivo molto semplice: non porta guadagni sufficienti.
Fare una ricerca di keyword, scrivere nuovi articoli capaci di posizionarsi bene su Google, rispondere ai commenti e alle email che arrivano, gestire gli eventuali social network… è un vero e proprio lavoro a tempo pieno.
Se questo sforzo non viene ripagato in qualche modo, è normale che presto abbandonerai il progetto.
Tratta invece il tuo blog come un’azienda fin dal primo giorno. Questo è sicuramente il segreto numero 1 per non fallire, uno di quei consigli che avrei voluto avere prima di aprire il mio blog.
Non hai chiari gli obiettivi da raggiungere

Quando crei un blog, dovresti avere sempre chiaro il tuo obiettivo finale. E non rispondere subito “Voglio guadagnare!”. Grazie al piffero.
Ma parlo di obiettivi ancora più tangibili. I famosi punti intermedi tra A e Z.
Possono essere obiettivi di traffico (ad es. 1.000 lettori mensili entro 3 mesi), obiettivi di monetizzazione (ad es. 1.000€ mensili entro 3 mesi) e così via.
L’importante è che gli obiettivi siano S.M.A.R.T., ossia:
- Specific – specifici
- Measurable – misurabili
- Achievable – realizzabili
- Relevant – rilevanti
- Time-bound – limitati nel tempo.

Inizia quindi a porti alcune domande (e a rispondere). Fallo per iscritto. Chiediti ad esempio:
- A quale nicchia vuoi rivolgerti?
- A chi delegherò tutte le varie parti del lavoro?
- In che modo verranno promossi i contenuti?
- Quale messaggio voglio diffondere?
- Qual è la mia mission? Quali i miei valori?
- Quanto traffico voglio raggiungere in 3/6/12 mesi? Quanti backlink?
Stabilisci quindi degli obiettivi a lungo termine e suddividili in obiettivi mensili. Poi suddividi gli obiettivi mensili in obiettivi settimanali e ancora in giornalieri. Così saprai esattamente tutti gli step che devi fare giorno per giorno per ottenere quel più grande obiettivo che ti sei posto.
Avere degli obiettivi specifici non ti aiuterà solo a ottenere ciò che desideri ma anche a rimanere sempre focalizzato sul risultato.
E ricorda che se vuoi che il tuo blog si trasformi nella tua principale forma di guadagno o se vuoi utilizzarlo come uno strumento di marketing per la tua attività o la tua azienda, allora anche ogni singolo articolo deve avere uno scopo ben definito.
Non sei costante

Fare la dieta un giorno al mese, non ti farà perdere peso.
Andare in palestra un mese sì e uno no non ti aiuterà a mettere su muscoli.
E indovina un po’? Pubblicare un contenuto sul blog quando te lo ricordi, non ti aiuterà a creare un blog di successo.
Stabilisci invece un piano editoriale e rispettalo costantemente. Se non ne hai uno, ti regalo volentieri il template del piano editoriale che utilizzo per i miei progetti.
Puoi scaricarlo da qua (in cambio di un “Grazie” nei commenti a questo articolo 😉).
Ti demoralizzi alla prima (minima) difficoltà

Il blogging non è semplice. Non si tratta infatti di scrivere un articoletto e basta ma parliamo di acquistare dominio e hosting, creare delle landing page, creare una lista contatti, imparare i principi della SEO.
A volte, può capitare di trovarsi di fronte a un problema che non sappiamo risolvere, soprattutto quando siamo alle prime armi. In genere, è possibile trovare facilmente la soluzione facendo una ricerca su Google. Ma a volte, anche la soluzione sembra complicata.
Ed è facile demoralizzarsi. Ma a volte basta davvero solo uno sforzettino in più per riuscire a risolvere il problema.
È un po’ quando non ti parte l’auto e non sai qual è il motivo. Non necessariamente è il motore a essersi rotto: magari si è solo scaricata la batteria. In questo caso, il danno è facilmente riparabile.
L’importante è sapere dove mettere le mani.
Tempo fa sono stata contattata da un mio cliente che aveva registrato una drastica riduzione del traffico del suo blog. Aveva cercato di arginare il problema scrivendo nuovi articoli da dare in pasto a Google.
“Maggiori keyword, maggior traffico” mi aveva detto. Ma più scriveva articoli e più il traffico diminuiva. E di conseguenza, anche i suoi guadagni.
Ebbene, è bastata fare una piccola analisi per accorgersi che il mio cliente stava ricevendo migliaia di backlink tossici che avevano messo a repentaglio il suo blog. Il tutto è stato risolto con un paio di click e il traffico ha ricominciato a salire più di prima.
Una cazzata insomma, se sai dove guardare e risolvere.
Ma se sommiamo insieme tante piccole cose come questa, allora il problema diventa un po’ più serio. E se non si capisce qual è il problema e come risolverlo sarà facile demoralizzarsi e abbandonare il progetto.
Non hai creato una solida strategia SEO

Lo ripeto costantemente: è inutile scrivere i contenuti più fighi della galassia se poi nessuno li legge. E per leggerli, le persone devono riuscire a trovarli.
E come si fa per far trovare i tuoi contenuti alla gggente? Ovviamente con una buona strategia SEO.
Una strategia SEO ben strutturata ti aiuterà infatti a comparire nelle migliori posizioni dei risultati di ricerca di Google così da acquisire maggiore traffico.
La cattiva notizia è che non basta accendere il semaforo di Yoast o di Rank Math per “fare SEO” (come qualcuno purtroppo crede). Ci sono infatti molte altre strategie che bisogna pazientemente implementare, come ad esempio:
- la ricerca di keyword
- la link building
- il guest blogging
- il SEO Copywriting
- la SEO tecnica
- scrivere contenuti efficaci
- … e così via.
Sbagliare qualcosa non significa solo non posizionarsi bene su Google ma può significare anche venire penalizzati da Google.
Per questo motivo bisogna sempre dedicare ampio spazio a stabilire la migliore strategia SEO e applicarla in modo costante.
Non ti sei differenziato dai competitor

Il mondo dei siti web e in particolare quello del blogging è diventato un settore altamente competitivo.
Ed è proprio per questo motivo che molte persone rinunciano ad aprire un blog per la paura (irrazionale) di entrare in un mercato già saturo.
In realtà, è ancora un momento perfetto per creare e guadagnare con un blog, parola mia.
Ma a una condizione: differenziarsi.
E il miglior modo per farlo è innanzitutto studiare i propri competitor.
Ricevo ogni giorno email da persone che mi parlano dei propri progetti. E se anche tu mi hai scritto, sai che tendo ad essere brutalmente realistica. Se la tua è una pessima idea, te lo dico chiaro e tondo.
Sono molte le persone che mi chiedono consigli per “aprire Amazon, ma meglio”. Non scherziamo, dai.
Al contrario, sostengo fortemente i progetti che entrano in una nicchia super specifica, che hanno una forte elemento differenziante.
Ti faccio un esempio.
Se vuoi posizionarti con un blog sul food, la competizione è davvero alta e se non hai un’idea totalmente rivoluzionaria e tanti, tanti soldi da investirci, difficilmente riuscirai ad emergere.
Ma se ti verticalizzi su una sottonicchia del food, che so, le ricette con le mandorle, allora dovrai confrontarti con una concorrenza molto più bassa, con conseguenti maggiori probabilità di posizionarti.
Un altro elemento fondamentale per differenziarsi è quello che Simon Sinek definisce il Golden Circle.
La tua differenziazione è il tuo “perché”, il tuo why. È l’elemento che definisce i valori che vuoi trasmettere, il messaggio che vuoi veicolare.
La Samsung vende cellulari. La Apple vende uno stile di vita.
Trova il tuo why e il tuo prodotto sarà unico al mondo.
Sii una voce, non un eco.
Non risolvi un problema concreto

Un altro motivo per il quale un blog fallisce è perché è fine a sé stesso.
Se vuoi che il tuo blog abbia successo, devi intercettare un bisogno, una domanda o un problema e porre una soluzione.
Molto spesso accade infatti, soprattutto a chi ama molto scrivere, di focalizzarsi troppo sul processo creativo della scrittura. Questo è normale, fisiologico e perfetto quando scrivi per hobby.
E personalmente lo capisco bene. Ho un background di studi umanistici e non so più quanti corsi di scrittura creativa ho seguito. Amo la scrittura fine a sé stessa.
Ma un blog fine a sé stesso, invece, tende a morire.
Abbiamo parlato di quanto sia importante trattare il blog come un’azienda. E cosa fanno le aziende? Esatto: risolvono un problema. Possono farlo con un prodotto o con un servizio ma il fine non cambia.
Ti faccio un esempio.
Diciamo che vuoi creare un blog ma non sai da dove iniziare. Cosa fai? Probabilmente vai su Google e digiti “Come creare un blog”. A questo punto, come primo risultato, troverai un mio articolo che ti spiega passo passo come creare un blog. Ed ecco che ho risolto un tuo problema.
Puoi traslare questo esempio con milioni di altri esempi: l’importante è intercettare sempre i principali problemi della tua nicchia. Ho parlato in modo più approfondito di come farlo nel mio articolo Come trovare una nicchia profittevole per il tuo blog.
Non conosci il tuo pubblico

Conoscere il proprio pubblico ha un ruolo centrale in qualsiasi strategia di marketing ed è strettamente collegato al concetto di nicchia.
Se conosci in modo capillare il tuo target, allora puoi anche:
- capire le sue esigenze, i suoi dubbi, le sue paure e i suoi problemi
- offrire la soluzione (o le soluzioni) che sta cercando
- utilizzare il giusto linguaggio
- creare empatia.
Ma come si impara a conoscere i nostri utenti? La risposta più banale ma assolutamente efficace è ascoltarli. Ecco qualche spunto per conoscere meglio la tua audience:
- leggi le domande che pongono sui social e soprattutto nei forum, come ad esempio Quora
- osserva i tuoi competitor: probabilmente conoscono già il loro pubblico, che sarà simile al tuo
- fai un sondaggio e chiedi apertamente quello che vuoi sapere. Se vuoi approfondire questo argomento, ti consiglio di leggere un libro che ho trovato illuminante: Ask: The Counterintuitive Online Method to Discover Exactly What Your Customers Want to Buy
- Crea una buyer personas, ossia una sorta di identikit del tuo cliente tipo.
Non hai una elaborato una strategia di marketing

Senza una solida strategia di marketing alle spalle, il tuo blog non ha possibilità di crescita. E questo immagino che tu lo avessi già intuito 😄
Ma come si crea una strategia di marketing efficace per un blog? Molti dei punti principali, li abbiamo visti proprio nel corso di questo articolo:
- Identifica i tuoi obiettivi
- Crea della buyer personas
- Fai una ricerca di keyword
- Elabora un piano editoriale
- Scrivi dei contenuti efficaci e coinvolgenti
- Promuovi i tuoi contenuti.
Non promuovi il tuo blog

Inutile scrivere tanto se nessuno poi legge i tuoi contenuti, no?
E perché i tuoi contenuti vengano trovati, hai principalmente 4 strade:
- Traffico organico. Scrivere i tuoi articoli in chiave SEO, in modo che i tuoi contenuti siano ben posizionati sui motori di ricerca e quindi facili da trovare. Questo blog, ad esempio, riceve quasi l’86% del suo traffico proprio in modo organico, ossia grazie al posizionamento su Google
- Traffico a pagamento. Fare advertising, ossia pagare per ottenere visibilità. Puoi ad esempio sfruttare Google Ads o Facebook Ads. Personalmente non faccio sponsorizzate perché ottengo un buon traffico con la SEO ma non escludo di farlo in futuro
- Social network ed email marketing. Pubblicando i tuoi post sui social network o inviando un’email ai tuoi contatti, puoi ottenere altro traffico completamente gratutito
- Referral, ossia traffico proveniente da altri siti web che si ottengono in modo spontaneo, ossia quando un altro blog decide di menzionarti in un suo post, oppure attraverso i guest post.
Promuovi quindi sempre i tuoi articoli e i tuoi contenuti, cercando di creare una community affiatata intorno al tuo brand.
Non scrivi contenuti coinvolgenti
Non è solo Google che deve apprezzare e premiare i tuoi contenuti ma anche – e soprattutto – i tuoi lettori.
Per mantenere i tuoi utenti incollati ai tuoi articoli, dovrai riuscire a scrivere dei post affascinanti. Non mi soffermo qua troppo su come scrivere degli articoli efficaci dal momento che ne ho già parlato molto nel mio blog.
Se vuoi approfondire l’argomento, ti consiglio quindi di leggere:
- Come scrivere un headline efficace (e che cattura l’attenzione): 25 consigli ed esempi per rendere accattivanti le tue headline
- Web writing: come scrivere un articolo davvero efficace per un blog
Utilizzi strumenti di blogging non adeguati
Puoi essere il miglior pilota del mondo ma se non hai anche la migliore auto, difficilmente riuscirai a vincere la gara.
Per portare il tuo blog al successo, dovrai quindi utilizzare anche tutti i migliori strumenti a tua disposizione.
Non esiste una lista di tool giusti o sbagliati: devi valutare quello che davvero ti serve per raggiungere i tuoi obiettivi.
Personalmente, ho una manciata di tool a cui non sono disposta a rinunciare e che tutti insieme hanno contribuito al successo dei miei blog. Ecco quali sono:
- SiteGround, un hosting altamente performante che ha reso il mio blog sicuro e veloce
- WordPress, già installato su SiteGround
- Elementor, per creare le pagine del mio sito
- Semrush, un tool che mia aiuta a migliorare costantemente la mia SEO e il mio posizionamento
- GetResponse per le mie campagne di email marketing (anche se trovo ottimi anche ActiveCampaign e Sendinblue).
Non hai una lista di contatti

The money is in the list.
Probabilmente hai già sentito questa frase prima d’ora. Ed è ancora dannatamente attuale.
Ho sentito spesso sedicenti guru del marketing affermare che l’email marketing è morto (ma anche la SEO o il blogging). A mio avviso lo affermano solo perché non sanno fare email marketing (così come non sanno fare SEO o blogging).
Attualmente, circa l’80% dei miei guadagni proviene proprio dall’email marketing. Quindi posso affermare con assoluta certezza che le email sono ancora uno strumento prezioso per guadagnare con un blog.
E non solo.
Pensa se domani i principali social network chiudessero i battenti. Oppure Google decide di modificare l’algoritmo e cancellarti dalle SERP. Cosa ti rimarrebbe? Come potresti rimanere in contatto con il tuo pubblico?
Solo attraverso la tua lista contatti. Per questo è di fondamentale importanza crearne una fin dal giorno Zero del tuo blog.
Non vendi niente

Il 60% dei blog che vengono creati, vengono anche abbandonati principalmente perché non portano entrate economiche soddisfacenti.
E come possono generare delle entrate se non vendi niente? 😏
Esistono numerose forme di monetizzazione che puoi generare, come ad esempio la vendita di:
- Prodotti fisici, ad esempio tramite un e-commerce
- Prodotti digitali, come ad esempio i corsi online che puoi creare tu o chiedere a un professionista di crearli per te
- Prodotti di terzi tramite le affiliazioni
- Servizi professionali e consulenze.
Non ti formi costantemente

L’ultimo consiglio che vorrei darti per far emergere il tuo blog e portarlo al successo è quello di formarti costantemente.
Il mondo del blogging, così come quello del digital marketing a 360°, non è un mondo statico ma estremamente dinamico.
I social network cambiano, gli algoritmi di Google cambiano, anche il tuo pubblico muta e si evolve continuamente. Continuare a offrire contenuti, prodotti e servizi che non interessano più a nessuno, non è una mossa saggia.
Rimane quindi sempre aggiornato e acquisisci sempre maggiori competenze non solo su tutti ciò che riguarda il tuo settore lavorativo ma anche sul marketing a tutto tondo.
Esistono numerose piattaforme per mantenere sempre viva la tua formazione a prezzi più che contenuti, ad esempio su Udemy o Coursera.
E ti rivelo una cosa: la maggior parte tra coloro che hanno un blog, non si forma. Apprende quello che serve sapere e poi si fermano. E sai cosa? È semplicissimo riuscire a superare il loro posizionamento quando continuiamo a imparare nuove cose.
Riflessioni finali
Per concludere, perché quindi un blog fallisce?
Come abbiamo visto, non esiste solo un motivo ma tante piccole cause che portano un blog a fallire miseramente.
Se il tuo blog non sta funzionando come dovrebbe, non è ben posizionato o non sta portando le entrate economiche che ti eri prefissato, probabilmente l’errore è da ricercare proprio in uno dei punti che abbiamo visto nel corso di quest’articolo.
E se hai altri dubbi o domande, lascia pure un commento qua sotto.
Buon blogging!
