20 errori comuni del blogging che tanti blogger commettono (e come evitarli)

errori blogging
Creare un blog di successo non è una cosa semplice se non si attua una strategia efficace. Ecco allora come evitare gli errori che vengono commessi su un blog

Quando si apre un blog per la prima volta, molto spesso si pensa che basti scrivere qualche articoletto per far sì che il nostro blog inizi a dare i risultati sperati: traffico, lead e soldi.

Ma le cose non stanno realmente così e se hai già un blog, capisci bene cosa intendo.

C’è infatti una differenza sostanziale tra l’avere un blog e l’avere un blog di successo e questo l’ho imparato sulla mia pelle, dopo aver lavorato su decine e decine di blog.

Ci sono infatti tante cose da sapere prima di aprire un blog e se potessi tornare indietro nel tempo, al giorno in cui ho aperto il mio primo progetto online, la prima cosa che farei sarebbe quella di correggere tutti gli errori che ho commesso sul mio blog e che ne hanno arrestato la crescita.

Se hai aperto da poco un blog o se hai già un blog avviato ma non stai ancora ottenendo i risultati che desideri, sono sicura che questo articolo saprà darti i giusti spunti.

Ho infatti elencato tutti gli errori più comuni che vengono commessi con un blog, non solo da chi è alle prime armi ma anche da molti blogger esperti.

Se ti accorgi che anche tu stai commettendo uno o più di questi errori, non preoccuparti: troverai anche una spiegazione su come risolverli e invertire la rotta, in modo da trasformare il tuo blog in un blog di successo.

Che dici, vogliamo iniziare? E allora andiamo!

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Errori nel blogging: ecco i più comuni e come evitarli

Le statistiche sul blogging parlano chiaro: il 90% dei blog è destinato a fallire.

Ma perché questo avviene?

Ti rispondo con un’altra domanda: perché ci sono dei ristoranti sempre pieni di clienti e altri che chiudono dopo 6 mesi dall’inaugurazione?

Il segreto del successo – nel blogging come in ogni altro business – è il giusto mix tra un prodotto di qualità, una buona strategia di marketing e una particolare attenzione verso i propri clienti.

Se vuoi quindi diventare freelance e lavorare al tuo progetto online, devi sapere che il tuo percorso non sarà lineare. Ci saranno alti e bassi, momenti dove tutto sembra andare bene e momenti dove sarai tentato di mollare.

Quando si lavora a un progetto, tutti noi commettiamo degli errori. Ma ti svelo un segreto: l’importante non è sempre evitarli bensì saperli riconoscere e imparare a risolverli.

Ecco allora quali sono gli errori più comuni che vengono commessi con un blog.

1. Utilizzare un CMS gratuito

Utilizzare un CMS gratuito

L’errore che più di tutti viene commesso quando si apre un nuovo blog è quello di optare per una piattaforma gratuita come ad esempio WeeblyWix o Squarespace.

A prima occhiata potrebbe sembrare una scelta saggia per contenere i costi. Purtroppo però gli svantaggi e i limiti di una piattaforma gratuita sono di gran lunga maggiori rispetto ai benefici, ad esempio:

  • Minore personalizzazione
  • brand della piattaforma visibile, che rende il blog poco professionale
  • costi superiori se si decide di passare a un piano a pagamento
  • hosting poco performante (ne parleremo meglio in seguito)
  • capacità della piattaforma limitate (significa che quando aumenterà il traffico, dovrai per forza passare a un altro CMS, ritrovandoti a fare tutto daccapo).

Creare un blog su queste piattaforme gratuite può quindi andare bene se hai un blog per hobby e non vuoi farci un business nel lungo tempo. È come avere una Panda: perfetta per girare in città ma sicuramente non potrai usarla per fare una gara di Formula 1.

Quindi, per scegliere al meglio la piattaforma di blogging, chiediti: vuoi solo girellare o vuoi correre una gara di professionisti?

Se vuoi trasformare il tuo blog in un business, allora ti consiglio invece di optare per WordPress che con 60 milioni di blog è a oggi la piattaforma più utilizzata al mondo.

Come ottenere WordPress? Molto semplice.

Ti basta infatti acquistare un dominio, ossia l’indirizzo del blog, come ad esempio eleonorabaldelli.com, e un hosting, ossia uno spazio su un server dove verrà fisicamente posizionato il tuo blog.

Puoi fare tutto con pochi click con SiteGround, dove puoi acquistare dominio, hosting e ottenere WordPress in modo gratuito.

Farlo è semplicissimo:

  1. Vai su SiteGround
  2. Seleziona il piano (se hai un solo blog, il piano StartUp va benissimo)
    Siteground piani
  3. Scegli il dominio del blog
    scelta dominio siteground
  4. Paga l’ordine.

Et voilà: con pochi euro hai adesso un sito super performante, veloce e assolutamente professionale.

Adesso puoi utilizzare il tuo nuovo sito senza limitazioni, personalizzando ogni dettaglio, aggiungendo i plugin che preferisci per estenderne le funzionalità e creare un sito altamente professionale.

2. Non avere un hosting performante

hosting performante

Abbiamo accennato all’importanza di avere un hosting performante. Ma perché è così importante? E qual è il migliore hosting per qualità/prezzo?

Immagina il tuo blog come a una casa e l’hosting come il terreno sul quale la casa viene costruita. È importante che il terreno sia stabile, che non sprofondi da un momento all’altro e che permetta il traffico di molte persone.

Proprio a questo serve un hosting: a mantenere il tuo sito stabile, veloce e capace di sostenere molto traffico.

Da sempre, l’hosting che utilizzo per i miei progetti è SiteGround: veloce, sicuro, affidabile e con un’assistenza clienti eccellente. Altri servizi di hosting che ritengo molto valido sono anche GoDaddy e Bluehost.

Se vuoi quindi un blog di successo, non trascurare mai la scelta dell’hosting.

3. Utilizzare un tema sbagliato

themeforest

Anche il tema del blog può impattare sulle performance di un sito web. Ma cos’è un tema?

Il tema è come apparirà il tuo sito, il layout delle tue pagine.

Il primo consiglio è quello di non scegliere mai un template gratuito. Il motivo è semplice: un tema gratis è quasi sempre un tema di scarsa qualità, non aggiornato regolarmente, pesante o non ottimizzato per tutti i device.

E questo cosa significa? Significa che potresti dare anima e corpo a un progetto per vederlo crollare dall’oggi al domani, non riuscire a personalizzarlo come vorresti o vedere il tuo blog completamente sballato se decidi un domani di cambiare tema.

Hai due strade per ovviare a questa situazione:

Nel primo caso, ti consiglio di cercare il tuo template su ThemeForest, il più grande marketplace di temi WordPress. Ho utilizzato moltissimo ThemeForest nei miei progetti, soprattutto agli inizi, quando non sapevo ancora utilizzare i page builder e volevo ottimizzare i tempi.

Adesso, invece, opto per page builder come Elementor o Divi. Un esempio è proprio questo sito web che ho costruito proprio con Elementor.

Utilizzarlo è semplicissimo: ti basta infatti selezionare gli elementi della pagina, come ad esempio un blocco di testo, un’immagine, un video o quello che vuoi, e trascinarlo nella pagina, dove vuoi che appaia.

Elementor ha anche molti template che puoi utilizzare per creare il tuo blog da zero in pochissimi click.

Se vuoi provare Elementor, puoi farlo gratuitamente scaricando il plugin WordPress gratuito e utilizzarlo per tutto il tempo che vuoi.

>> Prova Elementor gratuitamente

Quando hai scelto il tuo tema, occhio anche quando vuoi fare un restyling del tuo sito web: cambiare tema continuamente senza un metodo potrebbe infatti portare a un peggiore posizionamento sui motori di ricerca.

4. Avere un nome del blog non chiaro

nome blog non chiaro

Scegliere il nome del proprio blog non è una cosa semplice.

Per essere efficace, infatti, il nome del tuo blog (e il dominio) dovrebbe essere:

  • chiaro
  • breve
  • facile da ricordare
  • facile da scrivere.

Pensa infatti se tu decidessi di acquistare il dominio www.coseperlacasachepotrebberoservirti.it. È vero che la finalità del blog sarebbe piuttosto chiara ma non è un nome proprio semplicissimo da scrivere o da ricordare.

Se hai un blog personale, la scelta migliore è nome+cognome. Altrimenti puoi optare per il nome del tuo brand oppure creare un nuovo nome.

Esistono anche diversi strumenti che ti permettono di generare un nome di dominio, un’ottima soluzione quando non si hanno idee e si ha bisogno di nuovi spunti.

I generatori di nomi più conosciuti sono:

5. Rivolgersi alla nicchia sbagliata

Rivolgersi alla nicchia sbagliata

Trovare la giusta nicchia alla quale rivolgersi è forse una delle cose più complesse quando si decide di avviare un nuovo business online ma è anche uno degli step fondamentali per creare un blog di successo.

Non bisogna però scegliere una nicchia a caso o optare per quella che crediamo sia più profittevole.

Come fare quindi a trovare una nicchia per il blog?

Una nicchia deve avere queste 4 caratteristiche:

  • Avere un buon numero di persone interessate all’argomento
  • Trattare un argomento che conosci bene
  • Rivolgersi a persone che sono disposte a spendere dei soldi in quella nicchia
  • Avere qualcosa da vendere a quella nicchia.

Non fermarti alla tua prima idea ma fai prima una bella sessione di brainstorming, utilizzando tool come Answer the PublicTwinword o SEMRush per raccogliere tutte le idee e ottenere dei nuovi suggerimenti.

Magari l’idea migliore non ti è ancora venuta in mente!

Una volta che hai agganciato la tua nicchia, ascoltala profondamente, cerca di capire le caratteristiche delle persone che ne fanno parte, quali sono le loro paure, i loro problemi, i loro desideri.

E non dimenticare di validare la tua nicchia prima di lanciare il tuo nuovo blog sul vasto universo di Internet. In questo modo puoi essere sicuro di non concentrare troppa energia su un progetto destinato a fallire ancora prima di essere lanciato.

6. Non fare una ricerca di keyword

Non fare una ricerca di keyword

Un altro errore che vedo fare sempre spesso su moltissimi blog è quello di non avere una strategia per la creazione di nuovi contenuti.

E così spesso vengono scritti articoli che nessuno leggerà mai semplicemente perché nessuno fa quel tipo di ricerca su Google.

Mi spiego meglio.

Ammettiamo che decida di scrivere un articolo sul perché cadono le foglie dagli alberi in autunno (primo esempio stupido che mi è venuto in mente 😅).

Se nessuno cerca su Google “Perché cadono le foglie dagli alberi in autunno?”, come pensi che le persone troveranno il mio articolo?

Sì, lo so, esistono anche altri metodi per promuovere i tuoi articoli e ne parleremo meglio tra un attimo. Quello che intendo però è che ottenere del traffico sempre fresco da Google non è una buona strategia: è un’ottima strategia!

volume di ricerca keyword

Ecco perché viene fatta la ricerca di keyword: per capire quali termini vengono cercati su Google e ottimizzare quindi i nostri articoli di conseguenza, in modo da intercettare il traffico.

Attraverso la ricerca di keyword puoi ad esempio trovare le migliori long tail keyword, ossia le parole chiave a coda lunga. Un esempio di long tail è proprio “perché cadono le foglie dagli alberi in autunno”: una piccola frase che le persone cercano su Google.

E la ricerca di keyword non è ottima solo per trovare nuove idee per gli articoli del tuo blog ma anche per spiare i tuoi competitor e rubare il loro traffico.

Tutto questo puoi farlo utilizzando Semrush, uno strumento che puoi utilizzare in modo completamente gratuito. Ti basta infatti creare un account e il gioco è fatto.

Non farti spaventare dal messaggio della prova gratuita di 7 giorni: è una prova che puoi attivare per sfruttare numerose altre funzionalità di questo tool.

Se vuoi, salta pure la prova. Questo non ti impedirà di utilizzare Semrush in modo completamente gratuito per tutto il tempo che vorrai, anche se le ricerche che potrai fare saranno più limitate. Se vuoi sbloccare un maggior numero di ricerche, allora vai pure libero con la prova gratuita di 7 giorni.

7. Scrivere articoli poco curati

Un altro errore che vedo fare spesso sui blog è quello di prediligere la quantità a scapito della qualità.

È vero che aumentare la frequenza di pubblicazione potrebbe portare a un incremento di traffico. Ma è anche vero che nel lungo periodo la qualità degli articoli sembra che venga maggiormente premiata la qualità rispetto alla quantità di articoli scritti.

Il mio consiglio è quindi sempre lo stesso: scrivi articoli di altissima qualità. Articoli che le persone hanno davvero piacere di leggere.

Articoli memorabili.

posizionamento numero di parole
Fonte: neilpatel.com

Ecco alcuni consigli per scrivere degli articoli ben curati:

  • Occhio alla grammatica. Un articolo con errori grammaticali spesso non dà fiducia nel lettore
  • Scrivi sempre articoli della giusta lunghezza
  • Don’t work hard, work smart! Esistono dei tool che ti permettono di scrivere degli ottimi articoli nella metà del tempo, come ad esempio Jasper. Sfruttali a tuo vantaggio
  • Rendi la lettura meno difficoltosa, utilizzando parole semplici e andando a capo spesso
  • Non copiare. Le persone se ne accorgono e smetteranno di seguirti, ma anche Google potrebbe penalizzarti, facendoti sparire dai risultati di ricerca.

“People want to learn how to do things in actuality, not just theoretically. When you’re done with a blog, ask yourself, ‘Will the reader know how to implement this idea?’ or ‘Did I provide steps to achieve success?'”

— Rebecca White, Jr. Staff Writer at HubSpot

8. Non avere una strategia di blogging

strategia di blogging

Tra gli errori che vengono più spesso commessi su un blog c’è la mancanza di una strategia o – nel migliore dei casi – la mancanza di una strategia efficace.

Torniamo al nostro esempio del nostro blog come a una casa. Pensa se entrassi dalla porta principale e ti ritrovi in bagno, l’angolo cottura in camera da letto o il salotto dentro a un ripostiglio.

E tante case cosa formano? Esatto, una città. Quando ti sposti in città, ti aspetti che le strade siano pulite, vuoi spostarti comodamente da un luogo all’altro e pretendi che le indicazioni siano chiare e ti portino esattamente dove indicano.

Il magico mondo della blogosfera è esattamente la stessa cosa. Le persone devono riuscirsi a muovere liberamente da unna pagina all’altra del tuo blog, trovare quello che cercano e spostarsi su altri blog quando lo desiderano, magari per approfondimenti.

È a questo che serve una strategia di blogging: a organizzare sia il percorso degli utenti all’interno del nostro blog, nella blogosfera e a posizionarci nei migliori risultati dei motori di ricerca.

Per sviluppare le mie strategie di blogging ho bisogno di vedere i percorsi in modo concreto davanti a me. Per questo utilizzo degli strumenti che vengono comunemente usati per creare delle mappe concettuali, in particolare Coggle.

Disegna il percorso degli utenti: da dove entrano, da dove escono, come si muovono all’interno del tuo blog, come si iscrivono alla tua newsletter, come acquistano i tuoi prodotti.

E se vuoi sapere qual è la migliore strategia per il tuo blog, puoi chiedermi un consiglio all’interno di Blog Academy.

9. Scrivere articoli non ottimizzati in ottica SEO

Tra i motivi per i quali un blog stenta a crescere c’è sicuramente quello di non avere un blog ottimizzato per la SEO.

Una cosa che ripeto spesso è che non bisogna scrivere solo per i nostri lettori ma anche per Google, che decide poi se premiare i nostri articoli posizionandoli nella prima pagina oppure decidere che ci sono molti altri articoli migliori dei nostri e che i nostri non meritano attenzione.

Il tuo scopo non deve mai essere quello di posizionarti nelle prime pagine, bensì nei primi risultati di Google.

Pensa che il primo risultato organico sulla prima pagina di Google riceve circa il 32,5% del traffico di ricerca complessivo, Il secondo risultato ottiene il 17,6% mentre il settimo riceve solo il 3,5%.

La seconda pagina di Google inizia dall’undicesimo risultato. Fatti due conti di cosa significa in termini di traffico. Esatto: praticamente niente.

il luogo più sicuro dove nascondere un cadavere è nella seconda pagina di google

Ma come riuscire a posizionare in alto i nostri contenuti? Il primo passo (ma non l’unico) è ottimizzare i nostri articoli per la SEO.

Ecco quindi qualche consiglio per far ottimizzare i tuoi articoli:

  • scrivi un titolo efficace e SEO friendly
  • comprendi l’intento di ricerca dietro la query che viene cercata
  • suddividi il testo in paragrafi (H2, H3…)
  • utilizza all’interno del testo la parola chiave, i suoi sinonimi e i termini appartenenti allo stesso campo semantico
  • linka altri articoli di approfondimento e le fonti, sia dal tuo blog che da altri blog
  • aiutati con i plugin SEO, come ad esempio RankMath. Non puntare a far diventare verdi tutti i pallini ma tieni i consigli del plugin come una checklist di cose da ricordare
    rank math
  • ottimizza le immagini riducendone il peso (l’ideale è >50KB)
  • ottimizza i metadati, ossia ciò che Google legge (puoi farlo sempre con RankMath): titolo, descrizione e URL
    Metadati rank math

10. Scrivere articoli che non interessano alla tua nicchia

Qualche giorno fa mi ha scritto una ragazza che sta cercando di sviluppare un blog di cucina. Tra le tante ricette che aveva scritto, aveva inserito articoli di giardinaggio, metodi per pulire la casa e articoli di moda.

Ripeto: non su un blog di lifestyle. Su un blog di cucina.

E mi ha scritto appunto perché il suo blog non riusciva a crescere. Il motivo è molto semplice: né i suoi lettori né Google riuscivano a capire di cosa trattasse il blog.

E il blog non si posizionava.

Per capire se gli articoli che stai scrivendo sono interessanti per il tuo pubblico, c’è una metrica importante che devi sempre tenere presente: il tempo di permanenza, ossia quanto tempo le persone rimangono a leggere il tuo articolo.

Puoi verificarlo sia attraverso Google Analytics (andando su Comportamento > Contenuti del sito > Tutte le pagine) sia attraverso il nuovo strumento di Google chiamato Search Console Insight che tra le altre cose ti mostra quali sono gli articoli che hanno riscosso maggiore interesse nell’ultimo mese.

Analizzando questi dati e continuando a sperimentare, sarà sempre più semplice imparare ciò che il tuo pubblico ama leggere e quale format funziona bene nella tua nicchia.

11. Non pubblicare in modo regolare

Pubblicare 50 articoli in un giorno e poi più niente per un anno non produce gli stessi risultati che pubblicare un articolo a settimana per un anno. Alla fine dei giochi, il tuo blog avrà sempre 50 articoli ma il tuo posizionamento sarà senz’altro diverso.

Una volta che hai fatto la tua ricerca di keyword, il passo successivo è quello di creare un piano editoriale dove pianificare tutto il lavoro di stesura degli articoli.

E ovviamente, seguire il piano! 😄

Ho messo a disposizione lo stesso piano editoriale che utilizzo io per i miei progetti. È un foglio Drive e lo puoi “rubare” da qua: SCARICA IL TEMPLATE DEL PIANO EDITORIALE.

Attenzione però: scaricare il piano editoriale costa un “GRAZIE!” nei commenti sotto a quest’articolo! 🤗

Qualche tempo fa ho deciso di creare un qualcosa di ancora più efficace: si tratta di un Blog Planner, un’agenda che ti aiuta a pianificare nei minimi dettagli il tuo blog, analizzare i tuoi risultati e rendere ottimale la tua comunicazione e il tuo brand.

Puoi trovarla su Amazon! (Lasciami anche una recensione, ci tengo a conoscere la tua opinione! 🙏🏻)

12. Avere un sito lento

velocità sito web

Anche Google è stato chiaro su questo aspetto: avere un sito lento può penalizzare il tuo blog. Per questo avere un sito veloce non è solo importante ma fondamentale.

Ci sono diversi modi per rendere un sito ancora più veloce, come ad esempio:

  • ottimizzare le immagini
  • minificare CSS e JavaScript
  • usare un CDN
  • usare il browser caching per le risorse presenti in più pagine
  • ecc.

Ed esistono anche numerosi tool per verificare la velocità del tuo sito, come ad esempio:

Se ti accorgi che il tuo sito è lento, ti consiglio di iniziare subito a ottimizzarlo per renderlo più veloce. E se non sai dove mettere le mani, allora puoi cercare un professionista su Fiverr che ti aiuterà a prezzi super vantaggiosi.

13. Non promuovere i propri contenuti

Un errore incredibile che fanno tantissimi blogger è quello di non promuovere (o promuovere male) i propri contenuti.

Ma facciamo un passo indietro: quali sono i canali di traffico di un blog, ossia da dove proviene il traffico che arriva sul nostro sito?

Esistono diversi canali di traffico:

  • organico, ossia il traffico proveniente da Google
  • a pagamento, ossia quello che arriva dall’advertising
  • social, quello proveniente da social media come Facebook, Instagram ecc.
  • email, il traffico che arriva dalle tue campagne di email marketing
  • referral, quando il traffico arriva da un altro sito web
  • diretto, ossia quando viene digitato il tuo indirizzo direttamente nella barra degli indirizzi del browser.

A parte il traffico diretto su cui non hai alcun potere decisionale, tutti gli altri canali possono essere utilizzati per portare traffico verso il nostro blog. Il problema è che la maggior parte dei blogger non sfrutta tutte queste potenzialità della rete.

Se vuoi far crescere il tuo blog, invece, è importante saper intercettare e veicolare il traffico di tutti questi canali.

Come fare? Molto semplice:

  • traffico organico: ottimizza il tuo sito web e i tuoi contenuti in ottica SEO
  • traffico a pagamento: impara come creare delle sponsorizzate, ad esempio su Facebook o su Google
  • social: crea dei canali social e pubblica i tuoi contenuti (ho detto pubblica, non spamma!)
  • email: crea la tua lista contatti e avverti i tuoi lettori dei nuovi articoli pubblicati
  • referral: crea delle partnership e una strategia di guest posting.

14. Trattare il proprio blog come un hobby (e non come un business)

Se hai deciso di aprire un blog per crearci un business, allora devi trattare il tuo blog come un business fin dal giorno zero.

Pensa ad esempio di aprire un bar e trattarlo come un hobby, andare a lavorare nel tempo libero, non investire nelle materie prime e nel marketing. Quanto durerà quell’azienda?

E perché mai un blog dovrebbe essere diverso?

Probabilmente adesso starai pensando: sì ma un blog non porta risultati nell’immediato e io devo comunque lavorare! Non posso dedicarmi al mio blog 10 ore al giorno!

E hai assolutamente ragione.

Ma trattare un blog come un business non significa lavorarci 10 ore al giorno, o almeno, non all’inizio. Significa cambiare la tua forma mentis, impegnarti seriamente, lavorarci con dedizione, testare, analizzare i risultati e ottimizzare.

Anche 30 minuti al giorno, ma ogni giorno. Poi, quando i risultati inizieranno ad arrivare, potrai decidere se dedicare ancora più tempo e più effort sul tuo blog.

Tratta il tuo blog come un hobby e rimarrà un hobby.
Tratta il tuo lavoro come un business e si trasformerà in un’azienda.

15. Non interagire con il proprio pubblico

 interagire con il proprio pubblico

Tra gli errori di blogging che vedo più frequentemente, questo è quello che più mi irrita: quando i blogger non interagiscono con il proprio pubblico.

Dimostra un totale disinteresse per le persone e un interesse interamente incentrato su stessi. La massima dimostrazione dell’egoismo e dell’aridità d’animo.

Lo detesto proprio.

Internet non è nato con lo scopo di fare soldi ma per mettere in comunicazione le persone. E guarda bene, non sto dicendo che non sia nobile guadagnare con il proprio lavoro, anzi. Dico solo che c’è modo e modo.

Personalmente, guadagno molto bene con i miei blog e ne sono pienamente soddisfatta. Ma mai porrei il mio guadagno davanti al creare relazioni con il mio pubblico.

Prenditi sempre un momento della giornata per rispondere ai commenti, alle email, per ringraziare per un complimento ma anche perché ti è stata fatta una critica costruttiva.

Dai prima di chiedere, ascolta prima di parlare. Questo è il vero segreto per creare un blog di successo.

16. Non monitorare i propri progressi

Un’altra domanda importantissima a cui dobbiamo dare una risposta se vuoi far crescere il tuo blog è:

Hai degli obiettivi chiari e stai lavorando concretamente per raggiungerli?
Stai analizzando i risultati che stai raggiungendo, ottimizzando quello che non funziona e potenziando ciò che invece funziona?

Se la risposta a tutte queste domande è NO, beh… allora mi sa che abbiamo un problema 😅

Monitorare i propri progressi sembra un qualcosa di inutile quando il traffico è ancora molto basso ma dopo qualche mese ti mangerai le mani per non aver analizzato i dati fin dal giorno zero.

Se non analizzi attentamente i risultai, non saprai mai cosa funziona sul tuo blog e cosa invece ti sta penalizzando. Non saprai se un articolo è risultato interessante, se stai ricevendo traffico, se le tue strategie stanno portando risultati.

E come tenere sotto controllo l’andamento del nostro blog? Ci sono diversi tool per farlo:

  • Semrush, il SEO tool per eccellenza che ti aiuta a monitorare il tuo posizionamento, analizzare i tuoi competitor e trovare nuove keyword per il tuo blog
  • Google Analytics, uno strumento gratuito di Google che tiene traccia di molte informazioni sul tuo blog, come ad esempio il traffico, i canali da cui proviene, quali pagine sono state visitate, per quanto tempo e molto altro ancora
  • MonsterInsight, un plugin per WordPress che funziona che tiene traccia di tutti i risultati del tuo blog.

17. Non avere una lista contatti

Se c’è un errore che ho commesso e che ancora mi logora il fegato è stato quello di non creare fin da subito una lista contatti per i miei blog.

Da anni si ripete come un mantra che “The money is in the list“, i soldi sono nella lista. E questa frase è ancora dannatamente vera.

Se oggi fossi costretta a scegliere se mantenere aperto il mio blog e perdere completamente la mia lista contatti oppure mantenere la mia lista contatti e distruggere il mio blog, beh, sicuramente sceglierei di tenere la mia lista.

(Ma piangerei comunque molto se dovessi perdere i contenuti scritti su questo blog, lo ammetto 😅)

Pensa infatti che circa l’80% delle entrate provenienti dai miei blog arriva proprio dall’email marketing.

L’email marketing è fondamentale per un blog perché è un canale diretto tra te e i tuoi lettori

Ma quali sono i migliori strumenti di email marketing?

Esistono tantissimi servizi di email marketing (ESP). I migliori a mio avviso in ordine di funzionalità/prezzo sono:

L’email marketing è ancora uno strumento molto potente che ti permette non solo per generare introiti con il tuo blog ma anche di creare una community affiatata intorno ai tuoi contenuti e instaurare relazioni stabili e durature con il tuo pubblico.

Se non hai ancora una lista contatti, ferma tutto quello che stai facendo e creane una all’istante!

18. Non avere una strategia di monetizzazione

strategia di monetizzazione

Qualche tempo fa mi è arrivata un’email che mi ha fatta sorridere.

Diceva più o meno:

Ho creato un blog e ho scritto una decina di articoli. Quando inizierò a vedere i primi guadagni?

Al che ho risposto che dipende, non tutti i blog sono uguali, e ho chiesto quali sono i metodi di monetizzazione che stava utilizzando.

La risposta? Nessun metodo di monetizzazione, credevo di venire pagato per aver scritto gli articoli sul mio blog.

Ehm… no, non funziona esattamente così. A meno che tu non decida di voler guadagnare scrivendo articoli per qualcun altro, allora sì che puoi ottenere soldi in questo modo.

Altrimenti devi pensare e pianificare una strategia di monetizzazione. Esistono diversi modi per guadagnare con un blog, dalle affiliazioni alla vendita di prodotti e servizi. Ma non puoi aspettarti che le persone leggano un articolo e puff! Vendita fatta.

Ci vuole una strategia – e soprattutto una strategia efficace, proprio come spiego dettagliatamente in Blog Academy.

E torniamo sempre al solito punto: crea la tua strategia di monetizzazione, analizza i dati e ottimizza. Il blogging è davvero tutto un gioco di test, analisi e ottimizzazione.

19. Non scrivere articoli orientati alla conversione

Altro errore incredibile che ho trovato su decine di blog: gli articoli fini a sé stessi.

Le persone non arrivano sul tuo blog per acquistare, arrivano per avere delle risposte. Sei tu poi che devi essere bravo a convogliare le loro domande verso a un’azione.

Pensa ad esempio a un e-commerce di scarpe. Una persona cerca su Google “migliori scarpe da trekking”, trova il tuo articolo e legge che le migliori scarpe sono quelle della marca X. Articolo finito.

Cosa farà il nostro utente? Te lo dico io: chiuderà l’articolo e andrà a cercare un e-commerce che venda quelle scarpe.

Pensa ora se sotto all’articolo delle migliori scarpe da trekking, oltre alla risposta che le migliori scarpe sono quelle della marca X, ci fosse stato un link per acquistarle. Ecco che la vendita sarebbe andata in porto.

Questo è quella che viene chiamata Call to Action (CTA) o chiamata all’azione: invitare l’utente a compiere un’azione che può essere quella di acquistare un prodotto, scaricare una risorsa, lasciare la propria email.

Non esiste una CTA migliore di un’altra: la CTA che decidi di mettere dipende infatti dalla tua strategia di blogging.

Quello che è di vitale importanza è che la CTA sia presente e ben chiara altrimenti il tuo blog sarà fine a se stesso e non ti porterà mai i risultati che desideri.

20. Non formarsi continuamente

formarsi continuamente

Un ultimo errore che vine commesso da tantissimi blogger è quello di non formarsi costantemente.

Lascia che sia sincera.

Il mondo del blogging, così come quello del digital marketing a 360°, non è un mondo statico ma estremamente dinamico.

I social network cambiano, gli algoritmi di Google cambiano, anche il tuo pubblico muta e si evolve continuamente. Continuare a offrire contenuti, prodotti e servizi che non interessano più a nessuno, non è una mossa saggia.

Chi non si forma, si ferma.

Se continui a vendere carrozze, non puoi lamentarti se il tuo business non funziona. Le persone non hanno bisogno di carrozze, hanno bisogno di auto.

Se continui a sponsorizzare i tuoi servizi di web design attraverso il volantinaggio, probabilmente non si rivelerebbe la scelta più efficace.

Continua quindi a formarti costantemente sia degli argomenti che interessano la tua nicchia, sia di tutto ciò che riguarda il mondo del web.

Esistono numerose piattaforme per mantenere sempre viva la tua formazione a prezzi più che contenuti, ad esempio su Udemy o Coursera, così come numerosi libri di digital marketing che ti aiuteranno ad acquisire le competenze di cui hai bisogno.

E ti rivelo una cosa: la maggior parte tra coloro che hanno un blog, non si forma. Apprende quello che serve sapere e poi si fermano. E non immagini nemmeno quanto sia semplice riuscire a superare il loro posizionamento quando continuiamo a imparare nuove cose.

Riflessioni finali

Il mondo del blogging è un mondo immenso.

Sono consapevole che sono tante le cose da imparare, da testare da ottimizzare e si tratta davvero di un lavoro impegnativo.

Se saprai dedicarti con costanza al tuo blog, senza lasciarti abbattere dalle eventuali difficoltà, sapendo riconoscere gli errori che stai commettendo e capire come correggerli, vedrai che il blogging saprà darti delle soddisfazioni immense.

Spero che questo articolo abbia saputo darti degli spunti utili per ottimizzare il tuo lavoro e migliorare ulteriormente il tuo blog.

E se hai altri dubbi o domande, scrivimi pure nei commenti qua sotto. Sarò felice di darti le risposte che cerchi.

Buon blogging!

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